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Iniziativa

Il Teatro Regio come uno studio tv alla Maria De Filippi

A.A.A. pubblico cercasi per salire sul palco e applaudire i protagonisti di "Gianni Schicchi"

teatro regio

Il pubblico sul palco

Come in un talent alla Maria De Filippi, un reality show nel vero senso della parola, solo che, questa volta, non si tratterà di uno studio televisivo, bensì, di uno dei teatri dell'opera più famosi d'Italia: il Teatro Regio di Torino. E' proprio qui, anzi, sul suo palcoscenico, che salirà il pubblico e si renderà, grazie allo "scaldapubblico" che detterà reazioni e applausi, protagonista di "Gianni Schicchi", l’ultima opera del Trittico di Giacomo Puccini che chiuderà la Stagione a giugno (21 giugno, 4 luglio). 

Per l'occasione, infatti, Kratzer ha scelto di portare in scena gli spettatori ideando delle gradinate palcoscenico, che fanno da sfondo alla scena, da dove il pubblico osserverà le vicende e ne commenterà le azione con gli applausi, esattamente come accade in tv. Le candidature per partecipare possono essere inviate compilando il form su:  https://www.teatroregio.torino.it/entra-scena-diventa-protagonista-dellopera 

La Trama dell'opera:

Firenze, anno 1299. Tra i parenti accorsi a vegliare Buoso Donati, morto da poco, si insinua il dubbio che egli abbia lasciato tutto in eredità ai frati. Si apre così la caccia al testamento, che conferma ogni precedente timore. Il giovane Rinuccio, nipote di Buoso e innamorato di Lauretta propone di rivolgersi al padre di lei, Gianni Schicchi, famoso per la sua astuzia. Inizialmente riluttante, convinto dalla figlia espone il suo stratagemma: si sostituirà al cadavere e detterà al notaio un nuovo testamento. È il suo momento e non si lascia sfuggire l’occasione per beffarsi di tutti e riservare per sé i beni più preziosi, compresa la casa in cui si trovano. I parenti attoniti non osano opporsi, considerata la grave pena prevista per chi si sostituisce ad altri e per chi è complice dell’imbroglio. Andato via il notaio, il nuovo padrone di casa scaccia tutti e osserva compiaciuto Lauretta e Rinuccio che amoreggiano. È per il loro bene che ha agito e, rivolgendosi al pubblico, chiede per sé l’attenuante.

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