l'editoriale
Cerca
L'evento
21 Giugno 2024 - 07:00
Marina Abramović
«Abbiamo ricevuto richieste, per assistere alla Cerimonia con Marina Abramović, pari ad almeno cinque volte il numero di posti disponibili, non sarà possibile accettarle tutte». Così dall’Accademia Albertina di Torino che domenica 23 giugno ospiterà alle 18 la grande artista serba protagonista di un’attesa Lectio Magistralis - rigorosamente riservata agli studenti che si sono prenotati in tempo - nonché della cerimonia di consegna del Diploma Honoris Causa (l’evento sarà trasmesso in differita sui canali facebook e youtube dell’Accademia).
La Abramović arriverà a Torino domenica stessa da Taormina, insieme con la presidente dell'Accademia Paola Gribaudo, dove è giunta dopo essere stata a Pesaro per la presentazione della sua ultima performance, “The Life”, un’esperienza cinematografica a dimensione intera della durata di 19 minuti ideata con il regista Todd Eckert.
Ma “The Life” rappresenta solo l’ultima di una lunga serie di performance, ossia di opere d’arte realizzate mettendo in dialogo la realtà del proprio corpo con quella virtuale, con oggetti, dipinti, colori con cui l’artista serba, nata a Belgrado da genitori partigiani nel 1946, naturalizzata statunitense, si è fatta conoscere dal grande pubblico tanto da essere definita oggi la “nonna della performance art”.
Raggiunto l’apice del successo «diciamo tardi, attorno ai 60 anni - per cui so gestirlo e non mi interessa», ha dichiarato a Pesaro, lo slancio artistico della Abramović si fa sentire molto presto, a 14 anni, quando, avendo chiesto al genitore di comprarle dei colori, lui si presentò con un amico il quale cominciò con il tagliare a caso un pezzo di tela, poi una volta steso a terra vi gettò sopra colla, sabbia, pietrisco, bitume, colori vari dal giallo al rosso, e, dopo aver cosparso il tutto con trementina collocò un fiammifero al centro della composizione che fu avvolta dalle fiamme e disse: «Questo è il tramonto».
Da lì, si arriva al 1973 e alla prima opera “Rhythm 10”. Seguiranno la “0” e la “5” ognuna di esse portatrice di messaggi forti a livello politico e sociale. E poi “Art Must Be Beautiful”, 1975 con cui l’artista si spazzola i capelli per un’ora con una spazzola di metallo nella mano destra e contemporaneamente si pettina con un pettine di metallo nella sinistra. Fino alla notissima “The artist is present”, 2010 al MoMA di New York con cui siede otto al giorno a un tavolo e dove in una di queste occasioni sarà raggiunta dall’ex compagno Ulay. Tante le provocazioni, e non tutte sempre apprezzate, come non ricordare l’attacco leghista all’opera “We’re all in the same boat” (“Siamo tutti sulla stessa barca“) presentata a Trieste nel 2018. Un andare contro ogni limite, denunce forti che nel 1997 le valsero il Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia per “Balkan Baroque”, rituale di purificazione di se stessa e per le stragi che avvenivano nei Balcani.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..