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Verità

La World Press Photo of The Year in mostra a Torino

L'esposizione, che comprende 130 immagini, a Palazzo Barolo fino a novembre

World Press Photo

La foto vincitrice

Tocca ancora una volta Torino, Palazzo Barolo per la precisione, World Press Photo, ovvero, la mostra fotografica più vista del pianeta grazie a un itinerario che ogni anno, dal 1995, la porta a spasso per cento location diverse. Inauguratasi oggi, sarà visitabile fino al 24 novembre. In esposizione, 130 scatti che raccontano un anno di sguardi sui fatti internazionali in particolare legati ai conflitti bellici in corso.

A partire dall’immagine vincitrice del concorso di fotogiornalismo, la World Press Photo of the Year 2024: “Una donna palestinese stringe il corpo di sua nipote”, scattata da Mohammed Salem per l’agenzia Reuters il 17 ottobre 2023 nell’obitorio dell’ospedale Nasser. Una fotografia toccante, bellissima che ritrae ritrae Inas Abu Maamar, 36 anni, mentre culla il corpo senza vita della nipote Saly, di appena cinque anni, uccisa insieme ad altri quattro membri della sua famiglia da un missile israeliano caduto sulla loro casa a Khan Younis a Gaza. Lei è disperata ma forte mentre stringe quel corpicino avvolto in un lenzuolo bianco, candido come solo una bambina può essere. Un’immagine curda e fiera, ribattezzata la “Pietà di Gaza” per quanto lo strazio ricordi il sentimento che suscita il capolavoro di Michelangelo. 

Questa la decisione della giuria che quest’anno si è trovata ad analizzare 61.062 fotografie, inviate da 3.851 fotografi provenienti da 130 Paesi diversi. Da vedere ancora, il progetto “La guerra è intima” della fotografa ucraina Julia Kochetova, “Valim-babena” della fotografa sudafricana Lee-Ann Olwage, e il venezuelano Alejandro Cegarra vincitore del premio World Press Photo Long-Term Project con “I due muri”, pubblicato da The New York Times e Bloomberg.

«La World Press Photo Exhibition 2024 propone scatti di straordinaria intensità, capaci di emozionare e stimolare una profonda riflessione su temi cruciali del nostro tempo, come la guerra e l’ambiente - afferma Vito Cramarossa, direttore di Cime di Cime, exhibition partner della World Press Photo Foundation di Amsterdam -. Il pubblico torinese, sempre più sensibile e desideroso di confrontarsi con le realtà globali, trova in questa mostra un’occasione unica per approfondire e comprendere meglio ciò che accade nel mondo. Le fotografie esposte non sono solo immagini, ma veri e propri documenti».

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