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il concerto

Da Luigi Tenco a Jacques Brel, così Marcello Faneschi celebra i grandi

Domenica 22 settembre nella chiesa di San Massimo di via Mazzini 29

Da Luigi Tenco a Jacques Brel, così Marcello Faneschi celebra i grandi

Luigi Tenco al Festival di Sanremo

«Per mia indole e sensibilità sono molto vicino ai cantautori genovesi e a quelli francesi e trovo che fra loro esistano molti parallelismi. Il vissuto di oggi mi porta inevitabilmente a un sentimento nostalgico e sento che sia un privilegio aver potuto vivere queste belle esperienze musicali cui ora voglio rendere omaggio».

L'OMAGGIO
Arrangiatore, compositore, direttore d’orchestra, un curriculum che lo vede collaboratore con i più famosi cantanti di musica leggera e con le più grandi case discografiche italiane - la Rca in primis, cui approdò nel 1967, l’anno della morte di Luigi Tenco -, Marcello Faneschi rende omaggio con il suo lavoro di arrangiatore a Luigi Tenco, ai cantautori genovesi e alla chanson francese. Lo farà domenica 22 settembre nella Chiesa di San Massimo di via Mazzini 29 con i cameristi dell’Accademia di San Giovanni con concertatore Antonmario Semolini e con la voce di Cecilia De Lazzaro. L’appuntamento è per le ore 21 quando sulle note di “Ballad for Marty” dello stesso Faneschi si darà il via a una rivisitazione, «ma sempre con il profondissimo rispetto delle originali melodie degli autori» dice Faneschi, di una selezione di brani che immergeranno il pubblico in una “Allure de France”.

DA TENCO AI FRANCESI
Di Luigi Tenco verranno proposti “Ti ricorderai”, “Vedrai vedrai”, “Lontano lontano”, “Quando”, “Un giorno dopo l’altro”, “Mi sono innamorato di te” e quella sua ultima canzone intonata al Festival di Sanremo, prima di porre fine alla sua breve vita, “Ciao amore ciao”. E poi ci saranno “Ritornerai” di Bruno Lauzi, di Umberto Bindi “Il nostro concerto” e “La musica è finita”, di Jacques Brel e Franco Battiato “La canzone dei vecchi amanti”, di Giovanni D’Anzi e Michele Galdieri “Musica divina” e “Ma l’amore no”. L’allure de France si farà, invece, sentire ne “L’hymne à l’amour” di Margherita Monnot e Edith Piaf, in “Parlez moi d’amour” di Jean Lenoir, “Les feuilles mortes” di Josef Komsa e Jacques Prévert. Risuoneranno anche le note famosissime di “Roma nun fa la stupida stasera” di Armando Trovajoli.

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