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Cinema
12 Ottobre 2024 - 08:00
dalie Turk, Umberto Orsini e Margherita Buy
Un film tutto piemontese, girato nelle Langhe e dedicato al culto del tartufo, pensato per immortalare la tradizione dei “trifolau” e per far conoscere (si spera) in tutto il mondo questo prezioso cibo, nei giorni scorsi regalato anche a Martin Scorsese in occasione della sua visita sotto la Mole. Il regista di “Trifole - Le radici dimenticate”, in uscita in tutta Italia da giovedì 17 ottobre grazie alla distribuzione di Officine Ubu, si chiama Gabriele Fabbro, è alla sua opera seconda e ha coinvolto nel film Ydalie Turk, Umberto Orsini e Margherita Buy.
«Ho vissuto alcuni anni negli Stati Uniti e mi sorprendeva scoprire quante meraviglie della tradizione italiana non sono conosciute all’estero: per questo ho scritto il film sui “cacciatori di tartufi” - ha spiegato Fabbro durante la presentazione di giovedì sera al Romano -. Così spero di non far morire le tradizioni, che sono purtroppo a rischio estinzione, provo a renderle immortali con il cinema».
Dopo aver iniziato a scrivere il film insieme a Turk a Los Angeles, nell’ultimo anno prima delle riprese il regista si è trasferito proprio nelle Langhe. «È stato necessario: ho cercato di incontrare più gente possibile, prima non sapevo nulla di quel mondo, sono anche andato a tartufi. Abbiamo raccolto un sacco di storie e di leggende locali, abbiamo cucito la struttura narrativa del film, quasi con un approccio documentaristico anche se è tutto fiction, un vero film con atmosfere quasi fantasy».
Ydalie Turk è una giovane attrice con cui Fabbro ha girato in passato i suoi primi cortometraggi e con cui aveva già scritto la sceneggiatura del primo film, “The Grand Bolero”. «Mentre scrivevamo ci accorgevamo entrambi che la protagonista le somigliava molto, è venuto naturale pensare a lei per la parte. Margherita Buy è bravissima e poi le assomiglia, per la parte di sua madre è stata perfetta. Orsini è invece il nonno che tutti vorremmo, con lui c’è stato da subito un rapporto speciale».
A completare il cast anche Birba, cagna da tartufi dall’incredibile talento, che accompagna Fabbro e Turk ad ogni presentazione del film. «Abbiamo fatto tanti provini anche per quel ruolo, anche se abbiamo escluso i cani da set. Ne serviva uno da tartufo, sono molto silenziosi e hanno un comportamenteo tutto loro, impossibile da imitare. Birba era l’unico cane che non era agitato, aveva un atteggiamento unico (anche quando va a caccia di tartufi, lo fa diversamente, non vuole mangiarli ma li porta al padrone), è davvero un animale in simbiosi con la natura e rispettosissima del suo padrone». Realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, “Trifole - Le radici dimenticate” è stato conta anche sulle presenze, come comparse all’asta dei tartufi, di Enzo Iacchetti e Caterina Balivo.
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