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LA MOSTRA

La magia di Tolkien invade la Reggia di Venaria: lettere, disegni e il costume di Galadriel

Oltre il Signore degli Anelli: la vita e le opere svelate a Torino: "Criticato da una parte politica, ma Tolkien è maestro di tutti"

La magia di Tolkien invade la Reggia di Venaria: lettere, disegni e il costume di Galadriel

La magia della mostra su Tolkien, papà del Signore degli Anelli

Ci sono le lettere, come quelle che scrisse durante i suoi soggiorni in Italia e dove diceva: “Sono innamorato dell’italiano e mi sento abbandonato senza la possibilità di cercare di parlarlo”. C’è la ricostruzione del suo studio di Oxford, quello che vide la nascita della Terra di Mezzo. Ci sono i disegni, gli olii, le stampe dei più importanti illustratori delle sue opere. Ci sono filmati, memorabilia, C’è anche il costume in chiffon avorio di Lady Galadriel indossato da Cate Blanchett nella trilogia fantasy di Peter Jackson. C’è il mondo di Tolkien da sabato 19 ottobre alla Reggia di Venaria. Il mondo dell’autore del terzo libro più letto in assoluto, dopo la Bibbia e il Corano - 250 milioni le copie de “Il Signore degli Anelli” vendute in oltre 70 paesi - sarà raccontato, fino al 16 febbraio 2025, nella mostra “Tolkien. Uomo, Professore, Autore” che si è inaugurata ieri al secondo piano della Reggia. Assente al vernissage il ministro della Cultura Alessandro Giuli, la cui presenza era stata confermata fino alla sera prima. Ma, «improvvisi impedimenti di salute gliel’hanno impedito» ha riferito il presidente del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude Michele Briamonte.



Dopo Roma e Napoli giunge, dunque, a Torino la rassegna promossa proprio dal Ministero della Cultura in collaborazione con l’Università di Oxford, ideata in occasione dei 70 anni dalla pubblicazione de “Il Signore degli Anelli”. E lo fa sotto buoni auspici: sono stati circa 80 mila i visitatori della rassegna nella capitale e altrettanti nel capoluogo campano. «Non speravamo in un successo come quello che stiamo ottenendo – confessa Alessandro Nicosia, organizzatore e co-curatore della mostra insieme con Oronzo Cilli - . Il perché lo si può spiegare col fatto che questa è la prima mostra di Tolkien in Italia ed è rivolta non solo ai conoscitori della sua opera ma al grande pubblico». Successo non solo di pubblico ma, ora, anche di critica, nonostante sia stata osteggiata da sinistra. «La critica all’inizio non era favorevole – è ancora Nicosia -. Tolkien aveva preso una posizione e per questo è stato criticato da una parte politica. Ma Tolkien è di tutti, è stato protagonista a Woodstock, è nelle canzoni dei Rolling Stones, i Beatles volevano fare un film. Tolkien è maestro di tutti. Ma abbiamo avuto qualche difficoltà a farlo capire».


Senza pregiudizi ideologici, la rassegna si mostra al pubblico per quello che è: “una mostra scientifica e spettacolare” la definisce Nicosia. Scientifica con i filmati dove Tolkien racconta la nascita delle sue opere, con 108 documenti di lettere e di scritti, 900 volumi della Terra di Mezzo da tutto il mondo, di cui 50 prime copie, e con 100 opere d’arte di maestri, tutto materiale proveniente da musei internazionali e da collezionisti. Spettacolare, invece, con la sezione dedicata ai costumi, ai manifesti pubblicitari, ai giochi ispirati al Signore degli Anelli e agli Hobbit. In esposizione anche un flipper con i personaggi di Tolkien. Dopo Torino la mostra andrà a Catania e infine a Trieste.

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