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Quattro ruote

"125 volte Fiat": «Una mostra coraggiosa»

Si apre il 15 novembre al Mauto l’esposizione dedicata alla storica fabbrica torinese

125 volte fiat

Una delle auto in esposizione

La Eldridge Mefistofele del 1923, uno dei primi esempi di vettura da record con quella silhouette slanciata per “massimizzare la velocità”; la Balilla del 1932, ovvero quando l’auto diventò democratica; l’iconica Topolino, che, lanciata nel 1936, è entrata nel cuore di tutti, entrando a far parte dell’immaginario collettivo. Poi, la coupé sportiva 8V del ’52, del ’55 un’altra vettura “democratica”, la 600. E ancora la 124 Abarth Rally del ’73, essenza delle auto da competizione; la X1/23, che anticipa il futuro della mobilità sostenibile; la Panda 30, la 500 Riva, fino alla Nuova 500e. Sono nove le vetture che al Mauto di Torino celebrano 125 anni di vita della Fiat.

“125 volte Fiat. La modernità attraverso l’immaginario Fiat” è il titolo della rassegna dal 15 novembre e fino al 4 maggio prossimo visibile nel museo di corso Unità d’Italia. E con le automobili, in mostra anche un vasto materiale documentario fatto di manifesti, bozzetti, dipinti, fotografie, oltre che di oggetti di produzione Fiat, come frigoriferi, lavatrici, biciclette, dischi. «Perché - sottolinea il presidente del Mauto Benedetto Camerana - Fiat è stato un marchio che si è occupato di tutto». Nel passato. Il presente è molto diverso. Non stupisce, dunque, che la direttrice del Mauto Lorenza Bravetta definisca “coraggiosa” questa mostra sulla Fiat «che unisce e che divide».

Realizzata in collaborazione con il Centro Storico Fiat e Heritage Hub, curata dallo storico dell’arte Giuliano Sergio, affiancato da un team di altri quattro co-curatori, la rassegna propone alcune chicche come i manifesti e i bozzetti pubblicitari di inizio secolo di Leopoldo Metlicovitz e Plinio Codognato, i disegni di Marcello Dudovich e Giuseppe Romano, le opere pittoriche di Mario Sironi, Carlo Carrà, Felice Casorati, le fotografie di Luigi Ghirri.

La presentazione di “125 volte Fiat” è stata anche l’occasione per la prima uscita pubblica di Davide Grasso, nominato mercoledì scorso Chief Heritage Officer di Stellantis, a riporto diretto di Carlos Tavares e che avrà il ruolo, dice, «di valorizzare il capitale emotivo dei 14 brand che compongono il gruppo». Nel suo primo giorno di Chief Officer il manager torinese ha anticipato due importanti novità: un accordo programmatico del gruppo con il Mauto e soprattutto la riapertura al pubblico a fine anno del Centro Storico Fiat. «Il Centro – spiega - sarà sotto la gestione del Mauto».

Altra novità riguardante il museo torinese è l’apertura di una nuova sezione permanente. «Si chiamerà “Future of Mobility”, il futuro della mobilità - è ancora Camerana -. Perché noi guardiamo al futuro». A corollario della rassegna anche un programma di talk in collaborazione con l’Università di Torino.

In collaborazione con Fondazione Quarto Potere

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