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Grande Cinema

La notte degli Oscar e l’omaggio del Museo del Cinema a Zoe Saldana

"Dopo la Stella della Mole, la statuetta: siamo contenti"

La stella Zoe Saldana arriva con una sorpresa la mostra su Cameron

La bellissima Zoe Saldana

Zoe Saldana ha vinto l’Oscar come migliore non protagonista per la sua interpretazione in “Emilia Perez”: quando l’attrice statunitense famosa per i suoi ruoli nelle saghe di “Avatar”, “Star Trek” e degli “Avengers” è stata a Torino, a inizio dicembre, la sensazione era che il musical del regista francese Jacques Audiard su un narcotrafficante messicano trans avrebbe potuto dominare nella notte degli Oscar, ma le tante polemiche di queste ultime settimane (soprattutto, ma non solo, per alcuni vecchi messaggi polemici sui social della protagonista Karla Sofia Gascon) avevano messo in dubbio ogni previsione. Saldana ce l’ha fatta lo stesso, e il Museo del Cinema che l’ha omaggiata esulta insieme a lei.

"Siamo molto contenti per l’Oscar a Zoe Saldaña – affermano Enzo Ghigo e Carlo Chatrian, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino. È stata nostra ospite il 2 dicembre scorso con un talk e per ricevere la Stella della Mole, unico momento pubblico in Italia, e siamo contenti che adesso il nostro premio sia in compagnia di altre statuette molto prestigiose. Con 'Emilia Pérez' ha vinto come attrice non protagonista il Golden Globe, il Critics’ Choice Award, il Bafta, il SAG Award e stanotte l’Oscar. A lei rinnoviamo i nostri complimenti e siamo felici che sia stata proprio Zoe a lanciare la mostra 'The Art of James Cameron', grazie a un collegamento a sorpresa in diretta con James Cameron durante il suo incontro al Museo Nazionale del Cinema. La mostra, inaugurata una settimana fa, sta riscuotendo molto successo, registrando già i primi sold out nelle vendite online”.

A Los Angeles il vero trionfo è stato quello di “Anora”, film già vincitore all’ultimo festival di Cannes capace di ottenere i principali riconoscimenti (miglior film, regista – Sean Baker – e poi montaggio, sceneggiatura e attrice, Mikey Madison). Nessun premio per il film su Bob Dylan, “A complete unknown”, nessun premio per l’Italia (c’era Isabella Rossellini candidata per “Conclave”: lei è stata una delle regine del red carpet, avendo scelto come omaggio a David Lynch un vestito di “velluto blu”).

Tra i film di animazione vince il poetico “Flow”, tra i documentari “No other land” diretto da un collettivo di registi israeliani e palestinesi. In una serata non particolarmente frizzante, vincono come attori anche Adrien Brody per “The Brutalist” (seconda statuetta per lui, oltre vent’anni dopo quella per “Il pianista”) e Kieran Culkin per “A real pain”. A “The Brutalist” anche la miglior colonna sonora e miglior fotografia. Due Oscar tecnici (effetti speciali e sonoro) per “Dune Parte 2”, miglior scenografia e migliori costumi per “Wicked”, miglior trucco per “The Substance”, miglior sceneggiatura originale per “Conclave”.

Nella categoria del miglior film internazionale, in cui l’Italia è arrivata a un passo dalla cinquina con “Vermiglio”, ha vinto il brasiliano “Io sono ancora qui” di Walter Salles.

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