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Rinasce il Tuxedo, la discoteca più Vip di Torino amata anche dall'Avvocato Agnelli

Il locale aprirà domenica 30 marzo nella nuova sede di via Avet con lo stesso proprietario: ecco tutta la storia

Tuxedo

Michele Martinelli e il "vecchio" Tuxedo

Quando la classe si mischiava all’underground e alla sperimentazione. Quando essere alternativi significava spiccare fra mille e fare la differenza. Quando la pista non era una massa di “normalità” ma, un’oasi per pochi che si potevano permettere notti diverse dal solito. Lì, e solo lì, in quell’angolo buio di San Salvario, in via Belfiore, dove la poca Torino non operaia si riversava una, due, tre sere a settimana, lì c’era il Tuxedo, una delle discoteche più eccezionali della città, un unicum, la sola a finire negli anni ’80 nell’elenco dei venti club più alternativi d’Italia.

Chiusa dal 2000 oggi il Tuxedo sta per rinascere grazie alla volontà del suo ultimo gestore, Michele Martinelli, affiancato dallo storico dj Frank Turati e con la collaborazione di Franco Villa by dj Alvin. Stessa squadra, location diversa. Sì perché, il Tuxedo non riaprirà in via Belfiore ma in via Avet 3/b, zona piazza Statuto.
L’inaugurazione è prevista domenica 30 marzo. In consolle, oltre Frank Turati, un altro nome leggendario, ovvero, Silvano Masoero. Guest star, lo stesso Alvin e dj Sandy.


«Sì, lo so, sono un pazzo – racconta Michele incontrato proprio alla vigilia della nuova apertura – ma, dopo 25 anni, ci è tornata la voglia di fare rivivere il nostro Tuxedo. E, i torinesi non devono avere alcun timore perché, anche se in una nuova location, troveranno la formula di sempre: la musica, l’ambientazione, l’atmosfera, tutto sarà come prima». All’inizio l’apertura è prevista solo la domenica sera «ma poi, dopo l’estate contiamo di continuare con più appuntamenti, compreso lo storico mercoledì del Tuxedo».
Ma qual è il segreto che fece del Tuxedo uno dei locali più ambiti della Torino bene, dove, per accedervi, non bastava essere un Vip o un calciatore?
«È stata proprio questa l’arma vincente, la formula con la quale siamo riusciti a creare un’atmosfera unica in città. Alla porta ci stavo io in persona e ci sarò anche questa volta. E io, solo io deciderò chi potrà entrare e la selezione sarà rigorosissima. Solo in questo modo posso garantire ai miei clienti un ambiente riservato, elegante e tranquillo. Cosa che non capita negli altri locali, anzi, le discoteche a volte sono troppo affollate». Nato negli anni Settanta il Tuxedo ha sempre avuto la fama di essere un luogo elitario, tanto che, si dice che lo stesso Giovanni Agnelli e altri membri della famiglia fossero tesserati.

Ai tempi il locale era gestito dalla indimenticabile Rina Nardini che con il suo fare deciso, imperturbabile, la sigaretta in bocca, si poteva permettere di fare una selezione rigidissima alla sua porta e, alla fine, una volta dentro ti sentivi davvero qualcuno.
Negli anni Ottanta, poi, il passaggio delle chiavi del Tuxedo a Michele Martinelli che ne mantenne la natura selettiva e impostata sulla qualità della musica. Rock, funky, disco, new wave, i ritmi più gettonati, suonati e risuonati da nomi quali Renato Strilgia, Alberto Campo, Angelo di Bari, Leo Mahyem, Bob Spallaci, Marco Lubino, per non parlare di Max Correnti, iniziò proprio al Tuxedo la sua carriera per ideare più avanti il suo "venerdì" gettonatissimo in città.
Ma al Tuxedo sperimentavano anche i giovani Righeira e poi, più avanti, arrivarono i Subsonica, Monuments, Tecnospray, Litfiba e Diaframma. Tanti gli inizi, mai una fine per un locale che, adesso lo sappiamo, si era solo preso una pausa.

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