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Televisione
05 Aprile 2025 - 14:10
Cattelan, Conti, Marcuzzi
Continua a essere un'utopia il fatto che il Festival di Sanremo si sposti, certo non con lo stesso nome, sotto la Mole. Un sogno che, però, dalla fase rem sta passando al dormiveglia e chissà, forse, una volta a occhi aperti i beniamini della musica italiana si esibiranno su uno dei palchi torinesi per davvero.
E oggi c'è una notizia in più per continuare a pensare che le voci di uno strappo fra il comune ligure e Viale Mazzini sia definitivo. Venerdì il Consiglio di Stato ha, infatti, respinto il ricorso della Rai contro la sentenza del Tar che definiva "illegittima" l'assegnazione diretta della rassegna alla tv di Stato. E, pertanto, l'udienza del 22 maggio sarà solo un proforma: il nuovo bando si farà.
“La già intervenuta fissazione dell’udienza di merito per il prossimo 22 maggio 2025 esclude ragioni di periculum in mora”; ovvero, non ci sono ragioni e/o danni per sospendere la sentenza in atto. Inoltre, “le deduzioni cautelari da ultimo svolte dall’istante attengono principalmente alle specifiche modalità con cui il Comune ha inteso dare esecuzione alla sentenza”; vale a dire che la Rai contesta più che altro l’operato della giunta di Sanremo, che non a caso ha già approvato il bando per l’assegnazione del Festival.
"Abbiamo emesso una sentenza che riteniamo giusta. Se qualcuno più in alto di noi pensa che non sia così, provvederà. Ma io non credo" ha commentato il presidente del Tar della Liguria Giuseppe Caruso.
I parametri principali della manifestazione di interesse prevedono una base d’asta fissata a 6,5 milioni di euro, più l’1% sui ricavi, il vincolo su almeno tre edizioni consecutive della kermesse e la possibilità di rilancio annuale fino ad un massimo di cinque edizioni. Questo per quanto concerne Sanremo. A Torino, invece, si fa il tifo affinché la Rai non vinca o, magari, non partecipi proprio al bando per non perdere tempo e portare il suo format milionario sotto la Mole. Sarebbe una bellissima canzone.
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