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Teatro

Luca Bizzarri: «Amo il teatro “pericoloso”, quello che dice cose diverse»

l'attore dal 2 maggio al Gioiello con “Il medico dei maiali” di Davide Sacco

Luca Bizzarri

Luca Bizzarri

Quando l’abbiamo raggiunto telefonicamente, era impegnatissimo nella scrittura. «Mi sto arrovellando su che cosa dire stasera da Floris e nel mio podcast». Ma se la copertina per “diMartedì” (il programma in onda su La 7) e il lavoro di podcaster lo fanno “arrovellare”, per Luca Bizzarri il teatro, invece, è “divertimento puro”. «È dove sono nato, è il lavoro che sognavo da bambino. Quando sto sul palco, sto meglio». E lo sarà venerdì 2 maggio, al Teatro Gioiello per portare in scena (con Francesco Montanari, David Sebasti, Mauro Marino) “Il medico dei maiali”, testo e regia di Davide Sacco (fino a domenica 4).

Chi è il medico dei maiali?
«È un veterinario trovatosi per caso a constatare il decesso improvviso del re d’Inghilterra. Il veterinario capisce che il re non è morto d’infarto come i consiglieri vogliono far credere, ma sta, comunque, al gioco cercando di cogliere un’opportunità che, però, non si rivelerà tale».

Che genere di spettacolo è?
«È difficile da dire, forse una tragedia shakespeariana, ma si ride anche».

Com’è finito a fare il medico dei maiali?
«Sacco, che è un autore napoletano, mi ha mandato il testo, l’ho trovato interessante e ora lo stiamo portando in giro per l’Italia. È diverso, pericoloso. Penso che il teatro debba essere pericoloso».

In che senso questo spettacolo lo è?
«Perché parla del nostro rapporto col potere. Mi piace, poi, perché nessuno ne esce vincente, non ci sono personaggi positivi. Anche il mio personaggio all’inizio sembra idealista ma poi soffre di mitomania».

Ha pensato, intanto, che cosa dirà stasera da Floris?
«Questa settimana di cose ce ne sono state tante, il 25 aprile, i funerali del Papa. Parlerò di quelli che si facevano due ore di coda per farsi un selfie davanti alla bara del Pontefice, ma anche dei politici che si facevano fotografare dal loro ufficio stampa con la faccia contrita e poi mettevano la foto su Twitter».

Prenderà di mira soprattutto il centrodestra o anche la sinistra?
«Vorrei prendere in giro la sinistra, ma la sinistra non esiste. È difficile prendere in giro qualcosa che non esiste».

Per citare il suo podcast “Non hanno un amico”, i politici hanno amici?
«O non hanno amici che facciano loro notare le loro incongruenze o si contornano di yesman».

E lei un amico ce l’ha?
«Molte persone mi massacrano e, se me lo merito, è sano. Sono poche quelle che mi dicono che faccio bene».

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