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The World’s 50 Best Restaurants 2025
15 Giugno 2025 - 16:01
Enrico Crippa del Piazza Duomo di Alba
Non sarà una festa di piazza, tutt’altro. Si tratta di un evento di altissimo livello che andrà a coinvolgere i guru della cucina internazionale, dagli chef dei cinquanta (appunto) migliori ristoranti del mondo in giù, ai critici enogastronomici agli addetti ai lavori passando per centinaia di giornalisti, 200 solo quelli stranieri. A Torino arriveranno a partire da oggi circa 1.200 persone che da qui a giovedì 19 giugno attenderanno, fra eventi e cene riservate, che al Lingotto venga, finalmente, stilata la classifica del The World’s 50 Best Restaurants 2025, merito che lo scorso anno spettò a Las Vegas. Per l’Italia sarà la primissima volta. Si tratta della classifica - diretta dall’inglese William Drew - più importante a livello mondiale che farà diventare Torino, almeno durante questi giorni, la regina assoluta del cibo ponendola sotto riflettori che solo eventi quali la notte degli Oscar riesce ad avere.
Un evento che, nonostante qui si parli di ristorazione gourmet per eccellenza, avrebbe potuto in ogni caso regalare ai torinesi qualche momento conviviale in più, magari non proprio di piazza, ma quasi o, quantomeno un red carpet più rumoroso. Anche perché la rosa di chef e colleghi in arrivo in città è davvero notevole. A partire dalla presenza di Mateu Casañas, Oriol Castro e Eduard Xatruch del Disfrutar di Barcellona, al primo posto nella classifica 2024 e, come da regolamento, presenti anche quest’anno. Basta solo capire in che posizione.
E, entrando nel dettaglio della gara, l’attenzione del Piemonte è tutta concentrata su Enrico Crippa del Piazza Duomo (anche Tre Stelle Michelin) di Alba che sta lentamente conquistando posizioni in classifica e che lo scorso anno si posizionò 39esimo. Tra gli altri italiani che certamente compariranno fra i 50, non essendo presenti nella lista che va dal numero 51 al 100 resa nota qualche settimana fa, Riccardo Camanini (12esimo nel 2024) del Lido 84 a Gardone Riviera, Niko Romito del Reale di Castel di Sangro (19esimo), Mauro Uliassi dell’omonimo ristorante di Senigallia (50esimo).
Tra le liete notizie l’ingresso nei 50 di Norbert Niederkofler dell’Atelier Moessmer di Brunico, 52esimo lo scorso anno e non presente nella lista 51-100. «Torino è una capitale culinaria a sé stante e siamo estremamente lieti di visitarla, insieme alla regione del Piemonte. È arrivato il momento del debutto di 50 Best in Italia, dove la cultura del cibo e dell’ospitalità sono profondamente radicate nella società. Non vediamo l’ora di riunire la comunità mondiale della ristorazione in questa destinazione storica, epicurea e affascinante» ha commentato, non a caso, Drew in occasione della presentazione ufficiale di Torino lo scorso novembre a Londra.
«Torino e il Piemonte sono tra le capitali mondiali del cibo e un evento globale come The World’s 50 Best Restaurants 2025 ne è la prova. Durante le giornate dedicate agli eventi, la bellezza del nostro territorio e l’alta qualità della nostra tradizione enogastronomica saranno al centro dell’attenzione» ha detto, invece, il presidente della Regione, Alberto Cirio.
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