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storia e curiosità
26 Giugno 2025 - 19:53
Sulle vette delle Ande, oltre 8.000 anni fa, le comunità precolombiane coltivavano la patata non solo come cibo, ma come bene sacro e strategico. Capace di crescere tra pietre e gelo, il tubero divenne pilastro delle civiltà Inca, nutrendo interi popoli in condizioni estreme.
Quando i conquistadores spagnoli portarono la patata in Europa nel XVI secolo, il continente non era pronto. Sporco, brutto, sconosciuto: il tubero fu snobbato, accusato di eresia e perfino di diffondere malattie. In un’epoca in cui tutto ciò che veniva dalla terra era considerato “impuro”, la patata fu relegata agli animali.
A ribaltare il destino del tubero fu Antoine-Augustin Parmentier, farmacista, prigioniero di guerra e visionario. Sopravvissuto alla fame grazie alle patate in Prussia, rientrò in Francia deciso a trasformare l’alimento maledetto in salvezza nazionale. E ci riuscì, grazie a una raffinata strategia di marketing ante litteram.
Parmentier fece sorvegliare i campi di patate di giorno per farli “saccheggiare” di notte, regalò fiori di patata a Maria Antonietta e cucinò cene esclusive per l’élite parigina. Il messaggio che voleva trasmettere era che la patata era nobile, sicura e necessaria. Nel 1772, la Facoltà di Medicina di Parigi ne certificò ufficialmente la commestibilità.
Mentre la Rivoluzione Francese ribolliva, Parmentier pubblicò un trattato sostenuto dalla famiglia reale. Ma a far entrare la patata nei cuori e nelle cucine fu il popolo, affamato e disperato. La patata divenne la “carne dei poveri”, carburante di sopravvivenza e simbolo di equità.
In Prussia, Federico il Grande ne impose la coltivazione con minacce e decreti. In Irlanda divenne cibo di massa, in Russia base quotidiana, in Cina un pilastro strategico. In Perù è ancora oggi un simbolo di biodiversità, con migliaia di varietà coltivate. Dall’aloo gobi indiano al gamja jorim coreano, la patata ha conquistato ogni continente, adattandosi a ogni cultura.
In tempi moderni, la patata ha subito una nuova campagna di discredito: accusata di essere troppo calorica, troppo fritta, troppo lavorata. La sua storia è una lezione potente su come la percezione culturale può trasformare un cibo marginale in un'icona globale. Oggi, nell’era della crisi climatica e della fame nel mondo, la patata si riafferma come alimento resistente, nutriente e democratico.
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