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In Italia
27 Giugno 2025 - 23:20
Quando si parla di ricchezza in Italia, l'immaginario comune tende subito a evocare metropoli come Milano, capitale della finanza, del design e della moda, o la provincia di Monza e Brianza, storicamente tra le più floride d'Europa. Altri pensano ai dinamici distretti produttivi del Veneto, all'operosa Emilia, o al Trentino, dove qualità della vita e benessere vanno di pari passo. Tuttavia, i dati pubblicati dal Corriere della Sera, basati sui rilevamenti del Ministero dell'Economia e delle Finanze relativi all'anno precedente, rivelano una sorprendente verità: la provincia più ricca d'Italia non è un polo economico tradizionale, bensì un angolo incantevole della Liguria.
La scoperta sottolinea come il peso di pochi contribuenti molto abbienti possa alterare significativamente le statistiche complessive. Questo significa che non è sufficiente parlare di aree metropolitane per misurare la ricchezza reale del Paese. A fare la differenza, a volte, è un borgo esclusivo dove si concentrano grandi patrimoni e volti noti, capaci da soli di determinare un record nazionale.
La vetta, pertanto, spetta a un luogo tanto famoso quanto minuscolo: il comune più ricco d'Italia è infatti Portofino, in provincia di Genova. Questo gioiello affacciato sul mare registra un reddito medio lordo dichiarato di ben 94.505 euro, un risultato senza precedenti sul territorio nazionale. La presenza di alcuni personaggi illustri del mondo dello spettacolo e dell'imprenditoria contribuisce a piazzare saldamente Portofino al primo posto. Qui non si riscontra un'economia industriale diffusa, ma piuttosto un'élite ristretta che eleva in modo vertiginoso la media dei redditi del comune.
Se si guarda all'estremità opposta della classifica, il quadro cambia radicalmente. Il fanalino di coda è Cavargna, in provincia di Como, con un reddito medio di appena 7.319 euro. Tra i 10 comuni più "poveri" figurano anche Val Rezzo (CO), Verbicaro (CS), Dinami (VV), e vari centri del Piemonte e del Trentino. La distanza tra l'Italia ricca e quella che fatica è ancora profonda: oltre 80.000 euro di differenza tra il primo e l'ultimo comune in classifica. Questo divario fa riflettere non solo sulle disparità economiche, ma anche su quelle territoriali e sociali, evidenziando l'urgenza di politiche più eque per riequilibrare il Paese.
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