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Musica

I Djs From Mars: "Nessuno ci ha mai visti in volto ma abbiamo conquistato anche David Guetta"

ecco la storia del duo torinese più amato della console. L'8 agosto l'uscita del nuovo brano con la star internazionale

Djs From Mars

Luca e Max

Nessuno conosce il loro volto, ma la loro musica, quella sì, è conosciuta ovunque nei cinque continenti. Sono i torinesi Djs From Mars, alias Luca e Max, due maghi della console dove da sempre si presentano rigorosamente con il volto coperto da due iconiche scatole di cartone, loro segno distintivo insieme a uno stile impostato sul genere del mash up che li ha resi famosi in tutto il mondo. E da adesso, o meglio, dall’8 agosto, lo saranno ancora di più grazie all’uscita sul mercato del brano “Things I Haven’t Told You” (Spinnin’ Records), re work esplosivo del classico “We Don’t Care” dei leggendari Audio Bullys, realizzato niente di meno che con Dj David Guetta, il re internazionale della console.

«Collaborare ufficialmente con David è un sogno che si realizza. Dopo anni a lavorare insieme dietro le quinte, vedere il nostro nome accanto al suo su una release ci riempie di orgoglio - raccontano appena sbarcati a Torino da Singapore e in attesa di partire per altre decine di tappe da Valencia a Mikonos -. Abbiamo profuso tutta la nostra energia in questo pezzo. E’ stato veramente incredibile ed emozionante vederlo prendere vita sui palchi dei più grandi festival del mondo».

Tanti pezzi in uno che, come si suol dire “spacca” al primo ascolto...

«Sì, non si tratta di elettronica pura ma di un sottogenere nato nel Regno Unito che si chiama Uk Garage, un po’ più cattivo, ma ci sono anche altre contaminazioni come il punk e il pezzo vocal anni Duemila».

In fondo Guetta vi ha scelto proprio per la vostra capacità a mischiare così i generi.

«Collaboriamo spesso con Guetta e da tempo desideravamo fare un pezzo tutto nostro con lui. Questa idea gli è piaciuta così tanto da decidere di farla uscire e siamo davvero felici».

Come nasce l’idea di presentarvi sempre con il volto coperto?

«Il nostro duo si è formato così nel 2009 quando abbiamo realizzato un brano che racconta di come la gente non consideri il dj quando è in console. Decidemmo, così, di presentarci con delle maschere, l’esperimento andò bene e da allora non abbiamo più cambiato, anche se oggi la realtà è un’altra, oggi i deejay sono come rockstar, riempiono stadi e palazzetti. Incredibile quello che è accaduto al nostro amico Gabry Ponte a San Siro».

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