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Camera, così la fotografia è diventata "pop" anche a Torino

Il Centro di via delle Rosine compie 10 anni. Il 30 settembre porte aperte dalle 21 alle 24 per l'inaugurazione di Lee Miller

Camera

Camera in via delle Rosine, 18

Nel corso dei suoi dieci anni ha conquistato 600mila visitatori, ospitato 85 mostre e 350 ospiti internazionali ma, soprattutto, ha contribuito a diffondere in città, anche a livello pop, l’amore verso la fotografia e sdoganandola dal suo angolo di nicchia. Diventando, dalla sua sede di via delle Rosine 18, proprio a due passi da via Po, un punto di riferimento per spezzare la routine delle passeggiate in centro e appagare la voglia di “qualcosa di nuovo”. Camera, il Centro Italiano per la Fotografia, diretto da Walter Guadagnini e inauguratosi il 1° ottobre del 2015, festeggerà il prestigioso traguardo il 30 settembre prossimo con l’inaugurazione della mostra dedicata a Lee Miller e l’apertura speciale dalle 21 alle 24.

E non solo, nel corso dei successivi 10 mesi di festeggiamenti Camera proporrà un programma di attività che sarà volto a riflettere sulla fotografia del presente e del futuro, incontri di confronto e approfondimento, workshop, appuntamenti di editoria fotografica ed eventi pubblici. «Un traguardo che celebriamo con entusiasmo, orgoglio e anche tanta emozione - commenta il presidente, Emanuele Chieli. E lo faremo insieme, per dieci mesi, con il ricordo del passato e il cuore e lo sguardo rivolti al futuro. Tornano alla mente i momenti intensi che hanno preceduto l’apertura di Camera al pubblico: le prime idee, le sfide immaginate, gli ostacoli affrontati e superati, i progetti che, passo dopo passo, hanno preso vita».

Grazie a Camera il grande pubblico è entrato in contatto con i maestri della fotografia e ha potuto conoscerli da vicino: Eve Arnold, Margaret Bourke-White, Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, André Kertész, Tina Modotti, Man Ray solo per citarne alcuni – oltre ai grandi nomi del panorama contemporaneo, da Sandy Skoglund a Martin Parr. E, adesso, ricomincia con l’omaggio alla fotografa americana Lee Miller, anche collaboratrice di “Vogue”, e le sue oltre 160 immagini tutte provenienti dai Lee Miller Archivies, molte delle quali pressoché inedite, per una chiave di lettura sia pubblica che intima del suo lavoro e della sua straordinaria personalità. Il percorso si concentra sull’intensa attività tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento della straordinaria autrice, ponte ideale tra gli Stati Uniti - la sua terra natale - l’Europa.

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