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Teatro Regio
05 Novembre 2025 - 06:00
"Il ratto del Serraglio"
Quando Il ratto dal serraglio andò in scena per la prima volta al Burgtheater di Vienna nel luglio 1782 vi fu un siparietto, divenuto famosissimo, tra l’imperatore Giuseppe II e Mozart. Soddisfatto ma non troppo della rappresentazione, l’imperatore, che aveva commissionato l’opera al compositore di Salisburgo, gli disse: «Troppo bello per le nostre orecchie e troppe note, mio caro Mozart». Il musicista di rimando: «Nemmeno una più del necessario, Maestà».
In perfetto equilibrio tra il comico e il serio, raffinato, brillante, vivace — «sarebbe impossibile addormentarcisi sopra anche avendo trascorso tutta la notte in bianco» commentava lo stesso Mozart —, il Singspiel in tre atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Gottlieb Stephanie il giovane, debutta sabato 8 novembre sul palcoscenico del Teatro Regio di Torino (repliche fino al 16 novembre) con Gianluca Capuano alla guida dell’Orchestra e del Coro del Regio, con il Coro istruito da Ulisse Trabacchin (questa sera l’Anteprima Giovani).
Per il maestro milanese, vincitore del 42° Premio Abbiati come Miglior Direttore nel 2022, è la prima volta sul podio del teatro di piazza Castello ed è la prima volta alla direzione di questo titolo. A dare ulteriore brio e colore all’opera l’allestimento di Michel Fau, realizzato nel 2024 per l’Opéra Royal de Versailles. Un allestimento che si avvale delle sgargianti scenografie di Antoine Fontaine, dei costumi vivacissimi di David Belogou e delle luci di Joël Fabingo.
Al centro di questa «turquerie», così di moda nell’Europa del Settecento, affascinata dalla cultura esotica della Turchia, sono due storie d’amore: quella di Konstanze e Belmonte, interpretati rispettivamente da Olga Pudova e Alasdair Kent, e di Blonde e Pedrillo, cui prestano voce e volto Leonor Bonilla e Manuel Günther.
La vicenda è ambientata nel palazzo del sultano Selim, nelle cui vesti è l’attore Sebastian Wendelin, il cui ruolo è recitato (l’opera è chiamata Singspiel, recita cantata, perché ha dialoghi parlati). Il sultano Selim tiene prigioniere Konstanze e la sua ancella Blonde, i cui tentativi di fuga sono resi vani dal burbero sorvegliante del palazzo, Osmin, alias Wilhelm Schwinhammer. Il lieto fine ci sarà e sarà dovuto alla liberalità e al perdono del sultano che trasformerà il tutto in un inno alla ragione e alla tolleranza.
Oltre all’Anteprima Giovani, «Il ratto dal serraglio» avrà anche una versione per ragazzi, dai 10 ai 18 anni. Giovedì 13 novembre verrà proposto in formato pocket, con la durata ridotta a 90 minuti, grazie all’adattamento di Vittorio Sabadin. La regia è di Riccardo Fracchia e Giulio Laguzzi salirà sul podio dell’Orchestra del Teatro.
Quando “Il ratto dal serraglio” andò in scena per la prima volta al Burgtheater di Vienna nel luglio del 1782 vi fu un siparietto, divenuto famosissimo, tra l’imperatore Giuseppe II e Mozart. Soddisfatto ma non troppo della rappresentazione, l’imperatore, che aveva commissionato l’opera al compositore di Salisburgo, gli disse: «Troppo bello per le nostre orecchie e troppe note, mio caro Mozart». Il musicista di rimando: «Nemmeno una più del necessario, Maestà». In perfetto equilibrio tra il comico e il serio, raffinato, brillante, vivace - «sarebbe impossibile addormentarcisi sopra anche avendo trascorso tutta la notte in bianco» commentava lo stesso Mozart -, il Singspiel in tre atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Gottlieb Stephanie il giovane, debutta sabato 8 novembre sul palcoscenico del Teatro Regio di Torino (repliche fino al 16 novembre) con Gianluca Capuano alla guida dell’Orchestra e del Coro del Regio, con il Coro istruito da Ulisse Trabacchin (questa sera l’Anteprima Giovani). Per il maestro milanese, vincitore del 42° Premio Abbiati come Miglior Direttore nel 2022, è la prima volta sul podio del teatro di piazza Castello ed è la prima volta alla direzione di questo titolo. A dare ulteriore brio e colore all’opera l’allestimento di Michel Fau, realizzato nel 2024 per l’Opéra Royal de Versailles. Un allestimento che si avvale delle sgargianti scenografie di Antoine Fontaine, dei costumi vivacissimi di David Belogou e delle luci di Joël Fabingo.
Al centro di questa “turquerie”, così di moda nell’Europa del Settecento, affascinata dalla cultura esotica della Turchia, sono due storie d’amore: quella di Konstanze e Belmonte, interpretati rispettivamente da Olga Pudova e Alasdair Kent, e di Blonde e Pedrillo, cui prestano voce e volto Leonor Bonilla e Manuel Günther.
La vicenda è ambientata nel palazzo del sultano Selim, nelle cui vesti è l’attore Sebastian Wendelin, il cui ruolo è recitato (l’opera è chiamata Singspiel, recita cantata, perché ha dialoghi parlati). Il sultano Selim tiene prigioniere Konstanze e la sua ancella Blonde, i cui tentativi di fuga sono resi vani dal burbero sorvegliante del palazzo, Osmin, alias Wilhelm Schwinhammer. Il lieto fine ci sarà e sarà dovuto alla liberalità e al perdono del sultano che trasformerà il tutto in un inno alla ragione e alla tolleranza.
Oltre all’Anteprima Giovani, “Il ratto dal serraglio” avrà anche una versione per ragazzi, dai 10 ai 18 anni. Giovedì 13 novembre verrà proposto in formato pocket, con la durata ridotta a 90 minuti, grazie all’adattamento di Vittorio Sabadin. La regia è di Riccardo Fracchia e Giulio Laguzzi salirà sul podio dell’Orchestra del Teatro.
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