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Novità in libreria
24 Agosto 2023 - 10:00
«Conosciamo la morte in molteplici forme, ma ce la mettiamo tutta per restare vivi. E siccome l’unica cosa che riesce a risolvere gran parte dei nostri problemi è ballare, mutiamo il lutto in movimento». C’è un lirismo dolce, non scontato, nelle parole di Caleb Azumah Nelson, giovane fotografo e scrittore inglese alla sua seconda prova narrativa, con “Piccoli mondi” (Blu Atlantide, 18,50 euro, traduzione di Anna Mioni). C’è la voce giovane di un protagonista diciottenne e c’è quella potente della musica, che è l’unica cosa in cui lui si riconosce, con cui si può non solo descrivere, ma addirittura pensare.
Stephen è musicista, suona la tromba e ama il jazz, vive nel sud di Londra, un quartiere dove forte è la comunità originaria del Ghana. Prova qualcosa che non comprende per Del, anche lei musicista. Sono giovani, almeno fino alla fine dell’estate.
A cavallo degli anni Dieci, il romanzo si snoda nel racconto di tre estati: la speranza dell’università, del futuro e dell’amore; la solitudine e l’incertezza, il conflitto con la famiglia e la rabbia dei “riots” che esplodono a Londra. E poi c’è la terza parte, quella che rappresenta se vogliamo l’approdo: a partire dal viaggio tanto vagheggiato in Ghana, alle origini di sé, in compagnia della madre. Ma quando lei scompare, per Stephen il viaggio diventa qualcosa di ancor più necessario, anche e soprattutto per ritrovare il rapporto con il padre, di cui scopre i sogni irrealizzati di una carriera musicale. In questo incontro toccante, Stephen acquisisce una nuova comprensione delle sue origini e della sua futura traiettoria. Il culmine del libro è un'onda di emozione, finalmente creando una connessione con i lettori a un livello profondo. "Piccoli mondi" gioca sulle allitterazioni, sulle ripetizioni, su un ritmo “two steps” che alla fine è rappresentazione di una bellissima giovinezza.
PICCOLI MONDI
Caleb Azumah Nelson
Blu Atlantide
18,50 euro
traduzione di Anna Mioni
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