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Le lettere a TorinoCronaca di oggi

Riparte la scuola: dubbi su orari e social - L'immigrazione e Mattarella - Il fico e la fondazione di Roma

Le lettere a TorinoCronaca di oggi

E' ricominciata la scuola, ma prepareremo questi ragazzi?

Egregio dottor Fossati, si sono aperte le scuole e le novità che sono emerse lasciano perplessi. Mi spiego: le ore sono fissate a 50 minuti; quando gli alunni entrano (8.00/14.00) perdono dai dieci ai quindici minuti prima di iniziare le lezioni. Da quest’anno non sono più le insegnanti che si spostano di classe in classe ma lo faranno gli alunni. Quanto tempo perderanno di nuovo? Quanto rimarrà di tempo per la lezione? come potremo dire che questi alunni usciranno preparati per il loro futuro? Ma questo significa che dovranno scorazzare su e giù dai vari piani con delle cartelle che pesano circa 30 chili (ne ho pesata una) e non parliamo di quando dovranno portarsi anche lo strumento musicale. Nessuno si ricorda che tutto questo può danneggiare la colonna vertebrale (scoliosi ,lordosi e cifosi)? Ho dei grossi dubbi che chi sta cambiando la scuola abbia pensato al bene dei minori. Alla scuola serve continuità e non continui cambiamenti. I ragazzi continueranno a servirsi dei social e il loro cervello non si abituerà a riflettere e a prendere decisioni utili al loro prossimo futuro. Chiedo scusa se mi sono dilungata, ma tutto questo non è comprensibile.
Maria Milvia

Immigrazione
Il presidente non vive a San Salvario
Egregio dottor Fossati leggo con sgomento le affermazioni del Presidente della Repubblica, il quale afferma che l’immigrazione è una risorsa. Leggo che il Governo ha stabilito il limite o capacità di accoglienza per circa 500.000 migranti in 3 anni. Da cittadino evidenzio cosa succede in Torino nel quartiere dove abito San Salvario. Per carità non tutti sono uguali. Però la maggior parte sono giovani dai 15 ai 30 anni, nel pieno vigore della gioventù, che sono dediti ad azioni malavitose, la cui regia è la nostra organizzazione mafiosa, senza la quale nulla è permesso in Italia. Vedi Caivano. Non riesco a farmene una ragione sul fatto che abbiamo bisogno di mano d’opera, magari specialistica. Ma a questi soggetti siamo in grado di assicurare una casa, un posto di lavoro, vestirsi, mangiare, e soldi in tasca? Istruzione, assistenza sociale, previdenza sociale? Non credo, per cui è solo propaganda demagogica. Certo i politici e il Presidente della Repubblica, con i loro lauti stipendi e con abitazioni non certo a San Salvario e Quartiere Aurora, non hanno davanti al portone di casa, spacciatori e prostitute. I rappresentanti dell’autorità in divisa, non esistono, non passeggiano per il quartiere, tranquillizzando i cittadini. Le loro esternazioni di comodo vengono fatte, proprio per la loro comodità. A volte mi chiedo se abbiamo un Prefetto, un Questore, un Sindaco. Pagati da noi contribuenti , se esistono allora ogni giorno fanno omissioni di atti d’ufficio. Mi sto rendendo conto di disertare le prossime votazioni, tanto neri o bianchi pari sono, per cui non perdiamo tempo.
Cosimo Golia

Natura
Il fico e la storia di Romolo e Remo
Il fico, inizialmente venne coltivato in Palestina ed Egitto e da lì si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo. Questa pianta è legata al mito della fondazione di Roma: si narra infatti che la cesta contenente Romolo e Remo, destinati a morire come frutto illegittimo della vestale Rea Silva, non fosse stata trascinata dalla corrente del Tevere straripato, ma si fosse arenata in un’insenatura fangosa sotto un fico selvatico. E proprio all’ombra di quel fico la lupa nutrì i due gemelli. Ovidio racconta che in occasione del capodanno romano era usanza offrire ad amici e parenti frutti di fico e miele come augurio. I fichi erano un alimento ideale per atleti e convalescenti, grazie all’apporto calorico e alla facile digeribilità. Secchi, erano nelle razioni dei legionari. «Ma soprattutto, il succo di fico non veniva aggiunto al mosto per addolcire il vino, ma per conservarlo. Aveva infatti la proprietà di innescare la fermentazione, perché vi si trova il lievito depositato da vespe e api. E il problema del controllo della fermentazione è stato a lungo un problema dell’umanità.
Giorgio Cortese

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