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La parola ai lettori
28 Settembre 2023 - 10:29
Salvini precetta i lavoratori? Provi lui a fare l'autista di un bus
Complimenti al Sig. Ministro Salvini, che usa la televisione pubblica per farci sapere che lui difende la democrazia, la libertà’ e diritti dei cittadini. Come al solito ci risiamo, solo slogan. Leggo su Televideo in data 27/09/23 ore 21, che il Signor Ministro invece di essere solidale con la categoria ormai alla fame, cosa fa? Firma la precettazione per lo sciopero di 24 ore del Trasporto Pubblico locale previsto per il prossimo venerdì. Uno sciopero di carattere nazionale dove gli autisti di categoria italiani sono all’ultimo posto rispetto agli stipendi degli altri paesi europei. Senza parlare di sicurezza, permessi, ferie, cure mediche e pensione. Sig. Ministro spero che prima o poi sia lei a guadagnare lo stipendio di un autista che tra l’altro fa un lavoro sociale utile a studenti, lavoratori e turisti. Mi vergogno di essere rappresentato da una classe politica inadeguata su problemi sociali così delicati. Salga lei sul pullman e parli con gli autisti. Ci metta la faccia. Stia tranquillo che allo sciopero ci sarà poca adesione per il semplice fatto che non se lo possono permettere di perdere dei soldi sulla busta paga per uno sciopero inutile. Anche se le adesioni fossero al cento per cento. Sindacati e politici non rappresentano nessun lavoratore.
Tony
Paragoni
I nostri migranti negli Stati Uniti
Gira su Facebook l’ultimo articolo di Annalisa Cuzzocrea: “Cinquemila euro per evitare il CPR, il vero pizzo di Stato lo pagano i migranti”. Leggendo più avanti si scopre che si tratta di una cauzione da versare per chi non vuole entrare nel CPR, ora la titolata giornalista dovrebbe sapere che la cauzione è una misura di sicurezza, viene versata a garanzia di eventuali comportamenti delittuosi, una volta accertata la posizione del migrante, o accettazione o espulsione, viene restituita qualora non si sia reso responsabile di reati, definirla “pizzo” è oltre che errato, palesemente denigratorio e offensivo nei riguardi del Governo. È poi ora di finirla col paragonare la nostra migrazione negli USA con l’attuale parossistica situazione di caos organizzato. A parte che nel primo novecento gli USA avevano bisogno di mano d’opera, oggi non fanno entrare più nessuno, fu una migrazione organizzata. Il Commissariato Generale dell’emigrazione forniva assistenza ai migranti nei porti, in viaggio e all’estero, alla tutela delle donne e dei fanciulli emigranti, provvedeva alla repressione dell’emigrazione clandestina, alla raccolta e diffusione di notizie utili agli emigranti. Era stato costituito un Fondo per l’emigrazione e gli agenti di emigrazione davano supporto agli emigranti sia in patria che all’estero. La procedura per l’espatrio prevedeva la richiesta e la successiva concessione del passaporto, per ottenerlo era necessario farne richiesta al sindaco del Comune di residenza, che a sua volta lo girava al Ministero degli Affari Esteri, accompagnandola con una dichiarazione di nulla osta all’espatrio. Sul passaporto dell’uomo con famiglia al seguito potevano essere iscritti la moglie, i figli e anche gli ascendenti conviventi, necessario il nulla osta per gli iscritti alla leva. Si pagava una tassa di concessione da cui erano esentate le persone che si recavano all’estero per lavoro. Veniva fornita una Tessera di riconoscimento per le Società di Patronato a Nuova York: “Al vostro arrivo ad Ellis Island (nel porto di Nuova York) domandate degli agenti della Società per la protezione degli immigrati Italiani. Se avete bisogno di trovar lavoro, rivolgetevi all’Ufficio della stessa Società, situato nella via Pearl Street N. 17. Se dovete trattenervi qualche giorno a Nuova York, rivolgetevi all’Istituto Italiano di beneficenza, in via West Houston Street N. 165 – 167, che potrà fornirvi vitto e alloggio a prezzi moderatissimi, in locali appositi per gli emigranti Italiani. Le donne e i bambini non accompagnati si rivolgano per assistenza al Padre Gambera, agente della Società di San Raffaele, il quale si trova ad Ellis Island, oppure nell’Ospizio per gli immigrati , che la stessa Società tiene nella via Blucker Street N. 219”. Penso non ci sia motivo di paragonarla con l’immigrazione selvaggia a cui stiamo assistendo.
Sebastiano Scuderi
Celebrazioni
Via Berlusconi? Sono indignata
Sono indignata nello scoprire che Portofino e l'Aquila vogliono intitolare vie o piazze al sig. Berlusconi non rispettando la legge. Sappiamo del comportamento che ha sempre tenuto, sappiamo che è entrato in politica per non entrare nelle patrie galere (lo ha detto lui), sappiamo quanto ha manipolato la politica e i politici per ottenere quello che voleva (leggi ad personam) ect... Ma in che paese viviamo? Capisco perché tutti ci guardano con sospetto. Meritano di più quelli che non hanno grandi patrimoni ma hanno sempre mantenuto un comportamento corretto verso se stesso e gli altri.
Maria Milvia
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