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L'intervista

Gionathan: "Dai concerti nelle carceri, al Jazz club...E ora sogno il palco dell'Ariston"

Dopo aver conquistato il pubblico con il tormentone "Mojito", il torinese su Sanremo: "Mi piacerebbe, ma col brano giusto..."

Gionathan: "Dai concerti nelle carceri, al Jazz club...E ora sogno il palco dell'Ariston"

Il cantante pop torinese Gionathan

Un percorso professionale insolito con concerti nelle carceri oltreché nei club. Un tormentone “Mojito” che ha conquistato tutti quest’estate, replicato dal singolo “Va bene così”, cantato insieme a Neja (Agnese Cacciola) un’altra torinese regina della dance e del pop anni Novanta e Duemila che per la prima volta canta in italiano e tanti altri progetti in cantiere. Ecco Gionathan, che di cognome fa De Stradis. Viene da Torino il nuovo talento del pop con tanta voglia di raccontarsi e di andare verso il futuro. Parafrasando una mitica canzone dei Rolling Stones si può proprio affermare con sicurezza che il tempo sia dalla sua parte.
Gionathan è un momento felice. Lo racconti.
«Devo dire che me lo sto godendo tutto e il bello deve ancora venire».
Un tour nelle carceri non è un’esperienza comune.
«Sono rimasto molto colpito dall’umanità dei reclusi. Non ci sono molte analogie nel mondo del pop, almeno in Europa. Negli Usa il grande Johnny Cash, “the man in black”, ha inciso un brano come “Folsom prison blues”, ma sono mondi diversi. Ho diviso questa esperienza con Black rock star, un artista olandese davvero originale. E intanto prosegue il giro dei club. Non vedo l’ora che arrivi la data di Torino, il prossimo 13 gennaio 2024. Sul palco del Jazz Club di piazzale Valdo Fusi. Sarà come chiudere un cerchio».

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Come è nata la collaborazione con Neja?
«Abbiamo in comune l’insegnante di canto Marcella Lorusso. Devo dire che Agnese è molto professionale ma anche molto ironica e divertente, senza essere pesante».
Di cosa parlano i due singoli?
«Del rapporto di coppia o in generale con le ragazze e delle difficoltà che possono insorgere nella vita di tutti i giorni».
Gionathan si vede a Sanremo?
«Sì è sicuramente un obiettivo. Ho il brano già pronto, ma non posso rivelare nulla per ovvi motivi. Spero proprio che questo momento finalmente arrivi. Ci avevo già provato un paio di anni fa con Neja, ma non se n’è fatto nulla. Devo comunque avere il brano giusto per potervi partecipare».
Dei talent cosa pensa?
«Bisogna comunque arrivarci avendo già un progetto ben costruito, cosa che non sempre accade. Molto spesso i concorrenti sfruttano solo il passaggio in tivù e la popolarità televisiva che è comunque effimera. Il rischio è quello di finire nel tritacarne».

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