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19 novembre 2002

Grave disastro nell’Oceano: affonda la petroliera Prestige

La nave si spezzò in due parti proprio al largo della costa spagnola

Grave disastro nell’Oceano: affonda la petroliera Prestige

La petroliera Prestige

n Fu considerato il più grande disastro ambientale che abbia mai colpito la Spagna e sicuramente uno dei più noti disastri dell’epoca recente nel mondo. Stiamo parlando del naufragio della petroliera Prestige nel novembre del 2002, che rappresentò una tragedia ecologica di proporzioni immense.

La Prestige, una nave petroliera monoscafo varata nel 1975, salpata dalla Lettonia e diretta a Singapore per via mediterranea, trasportava circa 77.000 tonnellate di petrolio greggio al largo delle coste della Spagna quando, il 13 novembre 2002, si verificò una violenta tempesta. La nave, già in condizioni precarie, iniziò a perdere carburante a causa delle forti ondate e dell’impatto con le onde. La situazione precipitò quando il governo spagnolo ordinò alla Prestige di allontanarsi dalla costa, cercando di ridurre il rischio di una catastrofe ambientale più vicino alla terraferma.

Tuttavia, il 19 novembre, a causa delle pressioni continue dell’incidente e della fragilità della nave, la Prestige si spezzò in due parti proprio al largo della costa spagnola, nel Golfo di Biscaglia. Questo evento portò al disgorgamento di una quantità spaventosa di petrolio nelle acque dell’Atlantico, che generò una macchia nera di proporzioni erormi, la cui grandezza fu enfatizzata dalle rapide correnti dell’oceano.

Il petrolio fu avvistato dalle acque al nord del Portogallo fino alla Francia, in un’area immensa, ma specialmente nella zona ove affondò la Prestige, vale a dire al largo della costa galiziana. Le conseguenze furono purtroppo di gravissima portata: migliaia di chilometri di costa furono colpiti dall’inquinamento da petrolio, danneggiando irreparabilmente l’ecosistema marino e provocando un’enorme perdita di fauna e flora marine, come sempre - purtroppo - avviene in questi casi.


La Spagna, insieme al Portogallo e alla Francia, subì pesanti danni economici, oltre a quelli ambientali; si avviò anche un’indagine per comprendere le origini del disastro, ma oltre ad accertare le colpe del comandante della nave di origine greca le indagini non poterono riparare i gravi danni all’ambiente. I governi di Francia e Spagna bandirono però le petroliere monoscafo come la Prestige dal transito nei pressi delle loro coste e pochi mesi dopo anche l’Unione Europea intervenne per proibire il passaggio di queste navi nell’area unionale.

Le operazioni di pulizia dell’inquinamento richiesero mesi e coinvolsero un imponente sforzo umano ed economico. Volontari, operatori di emergenza e organizzazioni ambientaliste si mobilitarono per limitare i danni e ripulire le coste. Tuttavia, molti degli effetti negativi del disastro rimasero irreversibili. L’incidente della Prestige, si può ben dire, sollevò anche questioni cruciali riguardo alla sicurezza di tutte le navi cisterna, evidenziando la necessità di controlli più rigorosi, di misure di sicurezza migliorate e di una migliore gestione delle emergenze in mare aperto.

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