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L'antologia di Natale

Il cioccolato è una cosa seria, ecco perché sotto le feste...

Sedici racconti da Napoleone avvelenato a Santa Claus in piazza Baldissera

Visita guidata alla fabbrica di cioccolato di Torino con degustazione di cioccolato Sorrisi

Il cioccolato è una cosa seria, a Torino più che mai. Per esserne certi, basta chiederlo a Guido Gobino, che ha reinventato i giandujotti in “tourinot” ed è tra quelli che combatte la battaglia contro gli svizzeri per vedere riconosciuto il marchio di qualità a Torino. Arte, tradizione, identità: c’è tutto questo nell’intervista che gli fa Luca Burioni per introdurre la nuova antologia, prima strenna di queste feste, “Natale a Torino. La città del cioccolato” (Neos, 15 euro).


Una cosa seria, si diceva. Ce lo conferma Riccardo Marchina, autore di uno di questi racconti: “A Torino, la cioccolata era politica. E glielo raccontai alla nonnetta. Si narra infatti che nel 1560, Emanuele Filiberto la fece servire alla città per festeggiare il trasferimento della capitale da Chambery sotto la Mole. Sotto la Mole si fa per dire perché non c’era mica ancora. La Mole fu costruita qualche secolo dopo, e terminata in piena Belle Époque... Imbevuto di giornali sportivi com’ero, non sarei stato capace di trovare altro sinonimo per Torino. Così come per le altre città. Qualunque cosa riguardasse Genova lo mettevo sotto la Lanterna o per Milano era della Madunina. Così parlavano i giornali sportivi, così parlavo io. Sarei stato capace di andare avanti mezz’ora, ma piantiamola qua. Secondo me, Emanuele Filiberto sbagliò pure. La cioccolata avrebbe dovuto offrirla a quelli di Chambery, per rendergli meno amaro il declassamento. Ma probabilmente non lo fece perché i savoiardi gliela avrebbero tirata in testa tutta quella cioccolata dopo lo smacco...”.

Un po’ di geopolitica e storia - dopo le mancate mazzolate al derby -, il segreto di chi voleva avvelenare Napoleone con il cioccolato; e poi ancora, un improbabile Babbo Natale che ti compare nel cuore della rotonda di piazza Baldissera - dove l’ingorgo è tale che, oltre al buon vecchio Santa Claus, puoi aspettare anche la Befana - il clarinettista scorbutico e i bambini che scompaiono, l’assessore e la soluzione creativa, il giovincello imbranato e la bimba che regalando cioccolatini cambia vite in bilico. E poi l’anziano nato nella fabbrica di nougatine, i gianduiotti riciclati, il segreto di Cagliostro. Sogni che intorno al cacao si realizzano, storie di Natali trascorsi nel calore della famiglia oppure in situazioni lavorative spassosamente equivoche.

Sedici racconti a firma di Rinaldo Ambrosia, Aldo Berti, Giovanni Casalegno, Enrico Chierici, Luigi Colasuonno, Licia Guiati, Monica Ippoliti, Federico Jahier, Consolata Lanza, Riccardo Marchina, Giuseppe Milano, Carla Negro, Francesco Oriolo, Nella Re Rebaudengo, Laura Remondino, Teodora Trevisan, che è anche la curatrice.

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