Cerca

Il Futuro

Apple Vision Pro: rivoluzione o nuova forma di alienazione digitale?

L'uscita di Vision Pro di Apple ha fatto scalpore. Scopriamo come funziona e quali sono state le prime recensioni

Apple Vision Pro: rivoluzione o nuova forma di alienazione digitale?

Apple Vision Pro (Fonte Apple)

Negli Stati Uniti, da qualche giorno, è disponibile per l’acquisto il nuovo Apple Vision Pro, il visore per realtà mista, realizzato dal colosso tecnologico della Silicon Valley. «È un dispositivo rivoluzionario – ha detto Tim Cook, amministratore delegato di Apple – anni avanti rispetto ai suoi concorrenti». Dopo lunghissimo tempo, è arrivato sul mercato, anche se, per ora, soltanto su quello statunitense. «Ha richiesto molti anni di lavoro e miliardi di dollari di investimenti», ha scritto il New York Times, commentando l’uscita di questo nuovo prodotto, in cui la realtà vera e quella digitale si fondono. Si tratta davvero di un’innovazione che apre a un futuro tecnologico tutto nuovo, oppure è un passo falso?
 

Tim Cook, CEO di Apple 

Vision Pro è un dispositivo che mescola insieme la realtà virtuale e quella aumentata e che consente, dunque, la sovrapposizione degli elementi digitali agli ambienti reali, creando interazioni incredibili tra i due. Grazie a circa una dozzina di fotocamere, il visore cattura l'ambiente circostante e lo proietta su due schermi ad alta risoluzione, posizionati in prossimità degli occhi dell'utente. In questo modo, alle riprese in tempo reale di ciò che ci circonda, possono essere aggiunte le immagini virtuali, consentendo agli utenti di interagire con il mondo digitale, mentre restano immersi nel mondo reale. È possibile, ad esempio, avviare delle applicazioni, guardare un film, simulando la proiezione su una parete, o ancora comunicare con gli avatar di altre persone in una videochiamata.
 
Se i computer e gli smartphone, a cui siamo abituati ormai da molto tempo, mantengono uno spazio bidimensionale, in cui vi è un semplice schermo, su cui le app rimangono fisse al suo interno, con il Vision Pro questo spazio è destinato a cambiare interamente: spariscono i tasti, sparisce il mouse e le app diventano parte integrante della realtà in cui siamo immersi.
 
Prima dell’entrata ufficiale sul mercato, Vision Pro è stato recensito da alcuni siti di tecnologia e dai principali giornali americani. Tra le varie recensioni, molte sono state quelle positive, di coloro che hanno considerato il dispositivo come oggetto straordinario e che ne hanno elogiato l’innovazione tecnologica che esso porta con sé. Molte, però, sono state anche le recensioni che hanno rilevato problematiche importanti, e che hanno fatto sorgere qualche perplessità: c’è chi ha affermato che l’utilizzo di Apple Vision Pro richiede molto allenamento, perché rileva i movimenti degli occhi e delle mani, grazie ai quali il dispositivo recepisce i comandi impartiti. In qualche caso, a causa di ciò, l’utilizzo ha provocato addirittura episodi di nausea. Ci sono state lamentele anche riguardo all’ingombro della batteria, esterna al visore, da tenere in tasca, ma anche al peso dell’oggetto. Qualcuno ha addirittura affermato che «dopo averlo provato, non si capisce chi lo utilizzerà e per cosa». A questo si aggiunge anche il fatto che alcune piattaforme popolari, tipo Netflix o YouTube, hanno scelto di non progettare, almeno per il momento, applicazioni ad hoc per Apple Vision Pro.
 
Per adesso, il dispositivo rimane un oggetto quasi stravagante, dal prezzo esorbitante di 3.500 dollari, escluse le tasse, che davvero in pochissimi possono permettersi.
 
Per le strade americane, si sono cominciate a notare le prime persone che utilizzano il Vision Pro: a vederle, per il momento, appaiono solo persone isolate, quasi bizzarre, chiuse in un mondo tutto loro, indifferenti a ciò che gli accade intorno, sebbene lo schermo glielo proietti perfettamente. Ognuno di loro è impegnato a chattare, a guardare video o scrivere virtualmente, e la realtà vera, quella autentica, resta marginalmente solo in secondo piano. Sarà questo il futuro che ci aspetta?
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.