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Finanza & Tecnologia
19 Febbraio 2024 - 11:45
Gli unicorni esistono. E l'esempio più clamoroso arriva da OpenAI, la società di intelligenza artificiale di San Francisco, che, grazie al rilascio del chatbot ChatGPT nel novembre 2022, ha visto il suo valore schizzare oltre 80 miliardi di dollari. Ma cos'è un "unicorno"?
In ambito finanziario, si definisce "unicorno" una start up in grado di raggiungere il valore di un miliardo e oltre, senza essere quotata in Borsa. Tanto per fare un esempio, l'Italia ha un rarissimo - se non unico - esemplare di unicorno con Satispay.
Ma per quanto la crescita delle start up nel settore della tecnologia sia sempre rapida e impressionante, quella di OpenAI colpisce particolarmente. OpenAI ha saputo sfruttare al meglio l'esplosione di interesse per la tecnologia dell'intelligenza artificiale. Non solo ha ottenuto forti finanziamenti da Microsoft, ma ha anche concluso un accordo per mettere le sue azioni sul mercato, triplicando la sua valutazione in meno di 10 mesi.
Ma cosa significa questa offerta azionaria per OpenAI e per il mercato? La società, guidata da Sam Altman - rimesso al timone dopo il clamoroso "licenziamento" dei mesi scorsi -, ha deciso di vendere le sue azioni esistenti in un'offerta pubblica, una "tender offer", guidata dalla società di venture capital Thrive Capital. Come un gioco di carte dove si cambia l'ordine del mazzo, questa mossa consentirà ai dipendenti di OpenAI di monetizzare vendendo le azioni possedute.
Con questa nuova valutazione, OpenAI si piazza al terzo posto nella classifica delle start-up tecnologiche di maggior valore al mondo, superata solo da ByteDance - ossia TikTok - e SpaceX di Elon Musk. Una posizione di tutto rispetto, considerando che l'azienda ha visto i suoi ricavi salire a oltre 1,6 miliardi di dollari nel 2023, con stime di un possibile raddoppio entro il 2025. Ma fin dove può arrivare?
OpenAI non sembra intenzionata a fermarsi. Ha recentemente presentato "Sora", il suo ultimo strumento di intelligenza artificiale che consente agli utenti di creare video basati sul testo. Un ulteriore passo avanti verso l'innovazione che potrebbe portare la società a nuovi traguardi.
A prima vista, Sora potrebbe sembrare un semplice strumento di conversione da testo a video. Ma c'è molto di più sotto la superficie. Sora non si limita a creare un video basato su un testo, ma lo struttura con cambi di scena, personaggi e sfondi, seguendo indicazioni precise fornite dall'utente. Immaginiamo di avere tra le mani non solo una videocamera, ma un vero e proprio studio di produzione cinematografica.
Sora, al momento, è riservata a un numero limitato di creator ed esperti, che ne stanno testando la sicurezza. Un passo cruciale, considerando i potenziali problemi legati alla disinformazione, ai pregiudizi e alle fake news. Ma in tanti si chiedono quando sarà disponibile per il grande pubblico e quali conseguenze porterà, nel bene e nel male.
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