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Allarme
16 Maggio 2024 - 16:50
Fonte (IA)
Secondo il rapporto più recente di Okkio alla Salute, coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute (CNaPPS) dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), un bambino su cinque tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso, mentre uno su dieci è obeso. Questi numeri indicano un problema persistente che coinvolge tutta la nazione.
Il rapporto, che ha coinvolto oltre 50.000 bambini e le loro famiglie, mostra che le abitudini alimentari e lo stile di vita dei più piccoli sono lontani dall'essere ideali. Quasi due bambini su cinque non fanno una colazione adeguata, oltre la metà consuma una merenda abbondante, e uno su quattro beve quotidianamente bevande zuccherate. Inoltre, il consumo di frutta e verdura è insufficiente, con meno di una porzione al giorno.
La pandemia da COVID-19 ha ulteriormente peggiorato la situazione. Durante il lockdown, è aumentato il consumo di snack salati e dolci, mentre è diminuito quello di frutta e verdura. Tuttavia, ci sono stati anche alcuni cambiamenti positivi: più pasti consumati in famiglia e maggiore coinvolgimento dei bambini nella preparazione del cibo.
Educazione alimentare nelle scuole?
Un altro dato allarmante riguarda l'attività fisica: un bambino su cinque non ha fatto esercizio fisico il giorno precedente l'intervista, più del 70% non va a scuola a piedi o in bicicletta, e quasi la metà trascorre più di due ore al giorno davanti agli schermi. Questo stile di vita sedentario contribuisce significativamente al problema dell'obesità. Le regioni del Sud, e in particolare la Sicilia, mostrano i picchi più alti di sovrappeso e obesità infantile. Qui, il 29,4% dei ragazzi ha problemi di peso, una percentuale molto superiore alla media nazionale.
Il direttore del CNaPPS, Giovanni Capelli, sottolinea l'importanza di un approccio integrato che coinvolga scuole, famiglie e professionisti della sanità per prevenire e curare l'obesità infantile: "Nonostante una lieve riduzione dei casi di sovrappeso dal 2008, l'obesità infantile rimane una preoccupazione significativa per l'Italia. È essenziale un impegno collettivo per promuovere una dieta equilibrata e aumentare l'attività fisica tra i più giovani, al fine di garantire loro un futuro più sano".
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