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SPECIALE SAN DONATO
15 Ottobre 2024 - 15:06
Il palazzo della Regione
Lo Skyline del quartiere, è cambiato. Svetta il grattacielo che sovrasta il tribunale i modernissimi giardini e un boulevard (quello di corso Inghilterra) che permette di percorrere in pochi minuti la città da nord a sud. Grandi spazi ricchi trasformazioni urbanistiche, che fino a 30-35 anni fa erano aree in cerca di un’identità. Partiamo dall’isolato tra via Cavalli, corso Ferrucci e corso Vittorio dove nel XIX secolo è stata costruita la caserma Pugnani e Sani. Dalla caserma al tribunale L’edificio presentava 90 locali per l’alloggiamento dei soldati, un centro automobilistico per il ricovero dei mezzi bellici e un panificio militare. Il complesso fu danneggiato dai bombardamenti dell’aviazione inglese nel secondo conflitto mondiale. Le bombe incendiarie provocarono ulteriori danni. Così alla fine della guerra, la Pugnani- Sani non fu del tutto ristrutturata, e ciò segnò il suo destino in maniera irrimediabile.
Negli anni Settanta, il Comune di Torino ne ordinò la demolizione. Poi nel 1985, il Consiglio Comunale decise di accorpare in un solo edificio le sedi dell’ordinamento giudiziario, all’epoca disperse ai quattro angoli della città. Il nuovo palazzo di giustizia sorse a partire dal 1988 e, nel giugno 1990, la vecchia Curia Maxima fu trasferita dalla antica sede di via Corte d’Appello ai nuovi locali di corso Vittorio. Da considerare che l’Asd Cit Turin Lde - che oggi vanta un impianto sportivo di tutto rispetto nel parco Artiglieri di Montagna - ha svolto per 13 anni la sua attività sul campo di via Cavalli su cui ora sorge il Palazzo di Giustizia. . Altro tassello fu la rinascita del giardinetto tra corso Inghilterra e via Cavalli. Dopo un primo intervento negli anni ‘90, nel 2013 sono iniziati i lavori di riqualificazione che hanno cambiato completamente il volto al giardino Nicola Grosa. In linea con la concezione di Torino Smart City.
Inaugurato nella primavera del 2014 è diventato, un anno dopo, la sede del grattacielo progettato nel 2006 da Renzo Piano per Intesa Sanpaolo. Un edificio imponente con 38 piani fuori terra e 6 interrati, sorto su un’area che supera i 68mila metri quadri e che ospita anche un auditorium e una serra bioclimatica, in cima alla torre. Il progetto di Piano ha riservato un’importanza particolare alla sostenibilità e, nonostante le polemiche sullo stravolgimento dello “skyline” della città, ha saputo conquistare nel 2015 il titolo di grattacielo europeo più ecologico. A fine 2020, infine, è stata restituita alla collettività l’opera “La Totalità” del maestro Costas Varotsos, collocata a fianco al grattacielo.
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