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Ballard & Bosch (più o meno), ecco perché questa volta Connelly salta lo squalo

Un nuovo caso per la detective dell'Unità Casi Irrisolti e un mistero della storia di Los Angeles

Ballard & Bosch (più o meno), ecco perché questa volta Connelly salta lo squalo

Questa volta, e spiace dirlo da fan incallito, Michael Connelly ha saltato lo squalo. L'ha fatto nel nuovo thriller, "Una indagine di Bosch e Ballard" recita il claim dell'edizione italiana, ma Bosch non è quello che ci si aspetterebbe... E, in ogni caso, è ovviamente Renée Ballard la protagonista principale. Ma vediamo perché, questa volta, Connelly ci lascia questa convinzione.

Il libro è "L'attesa" (Piemme, 22 euro, traduzione di Alfredo Colitto) e comincia con Renée Ballard impegnata nel suo surf mattutino. Ma quando torna all'auto ha una brutta sorpresa: le hanno rubato portafoglio, distintivo e pistola, che teneva sotto il sedile. Un affronto, ma soprattutto un grande problema per la detective: i vertici della polizia, infatti, aspettano solo un suo passo falso per escluderla dall'Unità Casi Irrisolti. Recuperare il suo "shield" diventa dunque un imperativo, che peraltro la condurrà nel cuore di una indagine sorprendente.

Ma intanto l'Unità deve proseguire il suo lavoro: riesumare i vecchi casi irrisolti del passato criminale di Los Angeles, affrontarli con l'aiuto delle moderne tecnologie e con l'intuito di una serie di volontari, ex magistrati o agenti FBI, persino una psicogenealogista. Il DNA ha trovato il colpevole di una serie di stupri, è il padre di un giovane denunciato per una banale lite domestica. Se non fosse che il ragazzo è figlio di un giudice...

All'Unità arriva anche una volontaria nuova, è Maddie Bosch, figlia di Harry, e agente alle prime armi. Ha delle prove clamorose per risolvere uno dei maggiori crimini della storia di Los Angeles. E, facendolo, spera di diventare in fretta detective. Ecco che arriviamo al salto dello squalo. Ma che significa?

"Saltare lo squalo" è un modo di dire tipico delle serie televisive che risale addirittura ai tempi di Happy Days. Verso la fine, in una delle ultime stagioni, la serie cominciava a perdere ascolti, dunque ci si inventava di tutto. Compreso Fonzie che, in vacanza con tutti i Cunnigham in California, proprio a Los Angeles. Qui, preso da una sfida con un bullo locale, Fonzie - interpretato da Henry Winkler - si dà allo sci nautico e scommette sulla follia di saltare, con gli sci, uno squalo tigre che si trova in un'area "recintata" del mare davanti alla spiaggia. Il bullo, all'ultimo, rinuncia a saltare. Fonzie, pur avendo già vinto, decide di farlo lo stesso. E ovviamente ci riesce.

Ecco, il colpo di scena esagerato è diventato "jump the shark". O, più recentemente, il "nuclearize fridge" per Indiana Jones o il caro vecchio "de botto, senza senso" degli sceneggiatori di Boris. E la Fox, casa produttrice, ha sempre smentito che quell'episodio avesse segnato il declino di Happy Days.

La scoperta di Maddie Bosch è il salto dello squalo di Michael Connelly: perché il caso che pensa di aver risolto è nientemeno che quello della Dalia Nera! Ossia la giovane aspirante attrice Elizabeth Short uccisa e fatta a pezzi nel 1947. Un caso che ha coinvolto giornalisti, storici, romanzieri come James Ellroy ed è sempre stato uno dei misteri preferiti da Michael Connelly. A Los Angeles si dice che forse è meglio che quel mistero non venga mai risolto... 

Maddie e Ballard comunque ci provano, mentre la detective deve anche risolvere l'altro problema. E qui troviamo finalmente Harry Bosch: è malato, lo sappiamo dagli ultimi libri, ma è sempre testardo e indomito e pronto a rischiare tutto per la giustizia, o anche solo per aiutare Ballard, in cui vede una parte di sé. La cosa bizzarra è che in questo libro Bosch non ascolta mai il suo amato jazz, ma divora serie tv - quelle con l'Avvocato della Lincoln, il suo fratellastro, altra creatura di Connelly.

"Non puoi fare meglio di Connelly" dichiara, in uno dei claim, la rivista Forbes. Ma anche Connelly si fra trascinare da qualche battuta a vuoto, probabilmente. Forse perché - ed è detto da chi ha divorato ogni libro, apprezzato fin dall'inizio anche la stessa Ballard - la problematica Renée non è il buon vecchio Bosch...

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