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Persecuzione
15 Gennaio 2025 - 14:30
"Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».
Così diceva Gesù ai Suoi discepoli prima che venisse arrestato, processato e ucciso in croce. Una sorte che dopo 2000 anni dalla nascita della chiesa cristiana, ancora tocca a molti fedeli che nel mondo non vengono ascoltati con la stessa apertura mentale dei paesi occidentali: infatti, la World Watch List ha di recente pubblicato l'aggiornamento annuale di Open Doors/Porte Aperte sul numero di cristiani che quotidianamente vengono arrestati, torturati e uccisi nei paesi dove l'evangelizzazione è vista come un reato punibile con gravi pene, tra cui quella di morte, e non è un numero rassicurante: dai 365 milioni registrati l'anno precedente, nel 2024 è stato registrato un aumento di ben 15 milioni, ammontando a 380 milioni di cristiani perseguitati: membri di chiese cattoliche ed evangeliche, battiste e pentecostali, di comunità di espatriati o di immigrati e la comunità di convertiti al Cristianesimo (dall’islam, dall’induismo ecc., spesso i più colpiti).
La lista comprende anche i paesi dove è concentrato il numero maggiore di prigionieri e vittime delle oppressioni: primo nella lista, che mantiene la sua posizione da ben 23 anni, è la Corea del Nord, dove la politica di tolleranza zero contro la fede cristiana ha visto dai 50 ai 70 mila credenti arrestati e internati nei campi di lavoro forzati, obbligando i fedeli non ancora scovati a nascondere la loro fede e la loro frequentazione in Chiesa.
Ma queste torture afflitte ai cristiani vengono attuate soprattutto nei paesi di stampo islamico: la lista infatti prosegue ponendo nelle seguenti posizioni paesi dell'Africa dove la religione ufficiale è mussulmana
A seguire, i paesi del medio oriente quali Pakistan (8° posto), Iran (9° posto) e Afghanistan (10° posto), il quale, dopo l'arrivo dei Talebani nel 2021, ha visto un aumento molto elevato di uccisioni anche molto brutali, mentre un'altra fetta è dovuta scappare all'estero, e un'altra fetta ancora adesso deve vivere la fede in totale segretezza. Al contrario, l'India rimane stabile al suo 11° posto con dati che preoccupano la comunità dei missionari cristiani: 2.176 le uccisioni registrate. Oltre alle uccisioni pubbliche, anche i rapimenti che, nonostante siano in numero decrescente (da 3.906 a 3.775, con la Nigeria sempre terra di 2.830 sequestri per riscatto) è comunque un fattore che preoccupa.
Una sorpresa non gradita è la presenza del Messico con 116 casi di persecuzione, il che testimonia la forte crescita della criminalità organizzata fortemente significativa per la società del paese latino americano.
Tuttavia, in mezzo ai dati negativi, si rivela un dato timidamente positivo: la Siria, dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, ha visto la sua posizione passare dal 12° posto al 18°. La ricerca però, non tiene conto del colpo di stato specificando che, nonostante questo slittamento, la comunità cristiana si vede comunque protagonista di discriminazione sul lavoro, negato accesso alla sanità e all’istruzione, pressioni e minacce per far rinunciare alla propria fede e negazione del soccorso in caso di calamità.
Le persecuzioni si manifestano in svariato modo: dalle aggressioni fisiche e attacchi a negozi e abitazioni a vessati con minacce di morte (54.700 i casi registrati) Ma non solo persecuzione fisica: digitalmente viene utilizzato il "modello cinese", il quale usa il controllo tecnologico per limitare i diritti dei cristiani e la libertà religiosa. Il modello adesso sta vedendo un aumento di utilizzo non solo da parte della Cina ma anche dagli altri paesi che ogni giorno cercano di sradicare la "minaccia" cristiana.
Purtroppo un altro dato che tristemente non diminuisce sono gli abusi e le violenze soprattutto sessuali sulle donne e i bambini, il cui numero preciso non è del tutto reperibile dalla lista a causa delle poche denunce fatte dalle vittime, ma nonostante ciò, la ricerca fornisce il numero di 3994, tra le testimonianze raccolte, un aumento rispetto ai 3.231 dell'anno scorso. Non mancano nemmeno i numeri dei matrimoni forzati di giovani donne di fede cristiana che ammontano a 821, un aumento di 212 rispetto ai 619 del 2023.
Nonostante l'aggiornamento abbia destato preoccupazione e paura per la crescita della chiesa cristiana, questa non si ferma e continua "a combattere il buon combattimento della fede", inviando aiuti e fondi ai credenti del mondo: enti come ACS Italia e Porte Aperte si impegnano ogni giorno a fornire tutto il necessario ai missionari che scelgono di prendere parte a questo viaggio pericoloso senza garanzie di sopravvivenza.
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