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GERMANIA
21 Dicembre 2024 - 15:32
Attentato in Germania, ecco chi è l'attentatore di Magdeburgo
Il tragico attentato che ha sconvolto la città di Magdeburgo ieri sera, con l’uccisione di diverse persone e oltre 200 feriti, è stato messo in atto da Taleb Al Abdulmohsen, un medico 50enne originario dell'Arabia Saudita. L'attentatore ha piombato con un Suv sulla folla che stava visitando un mercatino di Natale, portando morte e panico. Quello che appare come un atto deliberato di violenza, in realtà, ha radici in un contesto complesso che coinvolge la storia di Al Abdulmohsen, il suo attivismo, le sue convinzioni e le minacce subite nel corso degli anni.
Taleb Al Abdulmohsen, originario di Hufuf, in Arabia Saudita, è arrivato in Germania nel 2006 e ha ottenuto lo status di rifugiato nel 2016, dopo aver denunciato minacce di morte ricevute a causa del suo allontanamento dall'Islam. In un'intervista rilasciata nel 2019, Al Abdulmohsen spiegava di aver deciso di chiedere asilo in Germania per sfuggire a una possibile morte nel suo Paese natale, dove lo avrebbero "massacrato" se fosse tornato. La sua decisione di allontanarsi dall'Islam e criticare pubblicamente la religione lo aveva messo in conflitto con molti dei suoi connazionali e con i musulmani con cui aveva lavorato in Germania, creando uno stato di isolamento.
Nonostante le sue radici dissidenti, Taleb Al Abdulmohsen si era distinto in Germania per il suo attivismo a favore dei rifugiati, in particolare per gli ex musulmani che temevano persecuzioni nel loro Paese. Aveva anche fondato il forum "wearesaudis.net", un luogo virtuale che mirava ad aiutare questi rifugiati a ottenere asilo. Tuttavia, negli ultimi anni, il suo impegno per i diritti umani e le donne saudite sembrava essersi ridotto, lasciando spazio a dichiarazioni sempre più controverse. Secondo quanto riportato da "Der Spiegel", Al Abdulmohsen aveva espresso simpatie per l'ultradestra tedesca, sostenendo la creazione di un'accademia per ex musulmani in collaborazione con l'AfD e criticando aspramente l'immigrazione illegale.
Inoltre, l’uomo era noto per i suoi post complottisti sui social media, dove denunciava la politica dell’ex cancelliera Angela Merkel e accusava la Germania di "islamizzare l'Europa". Le sue affermazioni e il suo atteggiamento avevano attirato l'attenzione delle autorità, che lo avevano monitorato. I servizi segreti sauditi avevano infatti avvertito l'intelligence tedesca circa la pericolosità di Al Abdulmohsen, sottolineando i suoi atteggiamenti estremisti e i contenuti violenti che aveva pubblicato sui social.
L'attentato di ieri a Magdeburgo non è stato un gesto casuale. Secondo le informazioni disponibili, Al Abdulmohsen avrebbe agito per "punire" la Germania per quella che lui definiva "eccessiva islamizzazione". Il suo gesto, infatti, potrebbe essere stato una sorta di provocazione per scatenare l’indignazione della popolazione tedesca, in vista delle prossime elezioni. Alcuni esperti suggeriscono che Al Abdulmohsen possa aver voluto attribuire la colpa ai musulmani, utilizzando il terrore come mezzo per alimentare ulteriori divisioni.
Le autorità tedesche avevano rifiutato di estradare Taleb Al Abdulmohsen, nonostante fosse ricercato in Arabia Saudita per diverse accuse, tra cui terrorismo e traffico di ragazze minorenni. L'uomo, che lavorava come psichiatra presso un penitenziario di Bernburg, si trovava anche sotto l’effetto di droghe al momento dell'attentato, come confermato da un test antidroga che ha dato esito positivo. Al Abdulmohsen si è sempre definito "il critico più aggressivo dell'Islam nella storia", ma le sue azioni e dichiarazioni in questi anni ne hanno anche alimentato il sospetto di un possibile legame con gruppi estremisti. Il suo comportamento, i suoi contatti con ambienti di destra radicale e la sua retorica anti-islamica potrebbero aver avuto un ruolo significativo nell'evoluzione del suo attacco.
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