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La statistica

Il lato terrificante di internet: "Un bambino su dodici è vittima di abusi online tramite immagini sessuali"

Il web si conferma un pericolo crescente per i minori

Il lato terrificante di internet: "Un bambino su dodici è vittima di abusi online tramite immagini sessuali"

L'uso crescente di Internet porta con sé nuovi rischi per i bambini, un dato che emerge chiaramente da una recente ricerca. Secondo gli studi, circa un bambino su dodici è stato vittima di molestie sessuali online, un fenomeno che include forme di abusi come adescamento, pornografia, sexting non richiesto, estorsione e molestie di vario tipo. Questi comportamenti devastanti sono una realtà sempre più presente nella vita digitale dei minori, facendo emergere un quadro preoccupante che chiede risposte immediate.

Il dottor Xiangming Fang, docente alla Georgia State University, è uno degli autori di questa analisi e sottolinea la crescente preoccupazione per l'esposizione dei bambini a contenuti dannosi. In una dichiarazione a Euronews, ha spiegato che la rete sta diventando sempre più un terreno di sfruttamento per i minorenni, un luogo dove i danni subiti possono essere profondi e duraturi. “I danni per i bambini sono incommensurabili”, ha dichiarato Fang, evidenziando il legame tra abusi online e gravi conseguenze fisiche e psicologiche, che influenzano negativamente anche le prospettive future dei ragazzi coinvolti.

La ricerca, pubblicata su The Lancet Child & Adolescent Health, si è basata su dati provenienti da numerosi studi effettuati tra il 2010 e il 2023, e ha evidenziato come l'accesso e l'uso dei dispositivi digitali da parte dei bambini sia un fattore determinante nell’aumento dei rischi. Questo fenomeno è particolarmente accentuato nei paesi in via di sviluppo, dove l'accesso a Internet e l'uso di smartphone sono in crescita esponenziale. È qui che la protezione dei bambini deve diventare una priorità assoluta, con interventi mirati che coinvolgano educazione, regolamentazione e politiche di sicurezza online.

Un altro dato preoccupante riguarda il fenomeno dell’abuso basato su immagini. Circa un bambino su otto ha riferito di essere stato vittima di abusi legati alla condivisione non consensuale di immagini o video sessuali. Questo fenomeno sta diventando sempre più diffuso, con il crescente utilizzo di tecnologie come i deepfake che amplificano la portata del problema. 

Le estorsioni sessuali rappresentano un altro grave capitolo: un bambino su 28 ha subito ricatti di natura sessuale attraverso la rete. Le stime, purtroppo, potrebbero anche essere sottostimate, dato che molti ragazzi potrebbero non essere pronti a rivelare le proprie esperienze di abusi. Il fenomeno è diffuso, e anche le statistiche di CyberTipline, la piattaforma statunitense che raccoglie le segnalazioni di abusi online, rivelano un aumento delle segnalazioni di immagini e video legati allo sfruttamento sessuale di minori, con un incremento del 13% nel 2023 rispetto all’anno precedente.

Le forze dell'ordine stanno cercando di fronteggiare questo fenomeno, ma la quantità di contenuti illegali online rende difficile il loro intervento tempestivo. Europol ha avvertito che la criminalità organizzata sta sfruttando sempre più la rete per i suoi scopi, complicando ulteriormente la lotta contro gli abusi. Nel contempo, l'Unione Europea sta cercando di porre rimedio, creando un centro europeo per la prevenzione degli abusi online e obbligando le piattaforme a segnalare alle autorità le attività sospette.

Nonostante questi sforzi, molti esperti, tra cui Sarah Smith della Lucy Faithfull Foundation, sottolineano che le aziende tecnologiche, pur impegnandosi nella rimozione di contenuti abusivi, si limitano ad agire “dopo il danno”. Il problema è che i bambini si trovano a dover “proteggere se stessi” dalle minacce online, poiché le misure preventive non sono sufficientemente forti. La prevenzione, infatti, è la chiave per fermare questo circolo vizioso. L’approccio alla salute pubblica che ha avuto successo in altre aree, come la lotta contro le malattie infettive, potrebbe essere applicato anche a questo ambito.

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