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E TU LE CONOSCI?
06 Febbraio 2025 - 20:30
La lingua italiana
Nel corso dei secoli, l'evoluzione della lingua italiana ha portato all'adozione di nuovi termini e all'oblio di altri, riflettendo i cambiamenti nelle abitudini, nelle tecnologie e nei modi di pensare della società.
Ecco otto parole italiane che, nel tempo, hanno perso il loro uso nel linguaggio quotidiano.

Il termine "Luculliano", è un aggettivo che si riferisce a un pasto particolarmente abbondante e raffinato. La parola nasce da Lucio Licinio Lucullo, uomo politico romano dell’ultima età repubblicana: pur essendo lui un capace generale, non sono state le glorie militari a consacrare il nome di Lucullo alla storia, lo furono invece i suoi banchetti.
La parola "abbacinare" può essere utilizzato come sinonimo dei più comuni termini "abbagliare" o "accecare". Il termine fa riferimento a una accecamento temporaneo ma in senso figurato, cioè più legato all'idea di illudere o confondere qualcuno. Il suo participio presente, "abbacinante" è un termine conosciuto da chi ha problemi di vista e si trova a dover strizzare gli occhi davanti alle luci disorientato.
Hai mai sentito la parola "sagittabondo"? È un termine che descrive una persona che lancia sguardi amorosi. La vicenda recente di questa parola è delle più curiose: fino a poco tempo fa questo termine era legato esclusivamente a un'opera letteraria del 1499, Hypnerotomachia Poliphili del frate Francesco Colonna. In un passaggio del libro Cupido viene chiamato "sagittabondo", ma il termine, seppur utilizzato negli ultimi anni come esmpio dell'impoverimento della lingua italiana, di fatto non hai mai trovato fortuna nel linguaggio comune.
Per questa parola, così vivida e incisiva, non c’è un’etimologia sicura. Ad ogni modo sciamannato significa disordinato, trasandato, sciatto, sia nel vestire, sia nel portamento, sia nel comportamento - e lo fa in maniera particolarmente colorita e coinvolta.
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