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Lo studio
14 Febbraio 2025 - 10:43
Il fascino delle mummie egiziane non si ferma alla vista. Oggi, grazie a uno studio pionieristico, anche l'olfatto rivela i suoi segreti. Pubblicato sul "Journal of the American Chemical Society", il recente studio ha intrapreso un viaggio olfattivo nel tempo, descrivendo il profumo delle mummie come un armonico intreccio di note legnose, dolci e speziate. Questa sorprendente scoperta è frutto della collaborazione tra i custodi del Museo Egizio del Cairo e scienziati di Slovenia, Polonia e Regno Unito. Per la prima volta, l’aroma delle mummie è stato scrutinato utilizzando una serie di tecniche innovative. Tra queste un 'naso elettronico' e un team di 'annusatori' umani appositamente addestrati. Questa ricerca ha coinvolto l'analisi di nove mummie egiziane, illuminando gli studiosi sui materiali usati nella mummificazione, l'evoluzione delle tecniche e i metodi di conservazione museale. L'obiettivo? Aiutare i professionisti a salvaguardare i reperti e, un giorno, offrire ai visitatori un’esperienza multisensoriale unica.
"La mummificazione era un rito vitale per gli antichi egizi, volto a preservare corpo e anima attraverso imbalsamazioni che impiegavano oli, cere e balsami", spiega Ali Abdelhalim, co-autore e direttore del Museo Egizio del Cairo. Questo rituale, raffinato nel corso dei secoli, offre oggi tracce importanti sull’epoca, il luogo e lo status dei defunti, grazie alle tecniche e ai materiali usati. Allo stesso modo, l'olfatto assumeva una connotazione divina: odori piacevoli erano associati alla purezza delle divinità, mentre quelli sgradevoli erano sinonimo di corruzione. Ancora oggi le mummie emanano un profumo che ricorda la combinazione di oli di pino, cedro e ginepro, unito a resine come mirra e incenso.
Con l'ausilio di strumenti sofisticati come il gascromatografo abbinato allo spettrometro di massa, gli scienziati hanno dissecato il 'respiro' di queste mummie, distinguendo i composti chimici originali da quelli derivanti da conservanti e agenti esterni. Gli studi suggeriscono che l’analisi degli odori possa diventare un parametro cruciale e non invasivo per l’esame dei reperti antichi.
L’odore delle mummie ha sempre suscitato interesse, come afferma Matija Strlič dell'UCL Bartlett School Environment, Energy & Resources e dell'università di Lubiana, autore principale dello studio, ma mai prima d’ora era stato combinato un approccio chimico e percettivo. Cecilia Bembibre, collega di Strlič, rimarca come questa ricerca aggiunga un ricco tassello alla conservazione e comprensione dei materiali antichi, rafforzando al contempo l’esperienza museale. La scoperta di nuove informazioni attraverso l’olfatto sottolinea quanto sia importante usare tutti i nostri sensi per comprendere il passato.
Lavorando a stretto contatto con esperti egiziani, il team ha adottato un approccio etico agli studi sui corpi mummificati. Ma c’è di più. La ricerca promette di trasformare l'esperienza museale. Gli autori prospettano la creazione di "paesaggi olfattivi" che permetteranno di trasportare il pubblico in un viaggio nel tempo, rendendo tangibili le pratiche antiche. Un giorno, al Museo Egizio del Cairo, ci si dovrà preparare a vivere la storia non solo con gli occhi, ma anche con il naso.
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