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La sanzione
19 Febbraio 2025 - 13:30
Il CEO di Google Sundar Pichai
Google mette fine a un lungo braccio di ferro con il fisco italiano. La multinazionale ha versato 326 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate, chiudendo così un contenzioso legato a imposte non versate, sanzioni e interessi. Un accordo che porta la Procura di Milano a chiedere l’archiviazione dell’indagine per evasione fiscale nei confronti di Google Ireland Limited. La svolta è stata ufficializzata dal procuratore Marcello Viola, che ha comunicato la conclusione del procedimento.
Il colosso del tech ha scelto di aderire all’accertamento fiscale, una formula che consente di definire le pendenze attraverso il pagamento delle somme contestate. L’inchiesta della Guardia di Finanza di Milano aveva ipotizzato una frode fiscale da quasi 900 milioni di euro tra il 2015 e il 2019, sostenendo che Google avesse operato in Italia con una “stabile organizzazione occulta” costituita da server e infrastrutture tecnologiche utilizzate per la vendita di spazi pubblicitari e altri servizi digitali.
La Procura, come già accaduto con altre multinazionali, contestava l’omessa dichiarazione dei redditi prodotti in Italia e il mancato versamento delle imposte dovute sulle royalties trasferite alle società estere del gruppo. Inizialmente, l’amministrazione fiscale aveva avanzato una richiesta da 1 miliardo di euro, ma ha poi riconosciuto che il caso presentava margini di incertezza interpretativa. Google, dal canto suo, ha sostenuto di operare in Italia tramite centri dati di una controllata, mentre la gestione dei software avveniva in Irlanda, escludendo quindi l’obbligo di tassazione locale.
Non è la prima volta che il gigante della tecnologia regola i conti con il fisco italiano: nel 2017 aveva già chiuso un altro contenzioso versando 306 milioni di euro per il periodo 2009-2015. Con questo nuovo accordo, Google volta pagina e chiude una delle più complesse dispute fiscali degli ultimi anni in Italia.
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