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Litigi con i figli adolescenti: secondo i social la soluzione sarebbe non fare nulla, ecco il perché

Spopolano i consigli su TikTok della coach genitoriale Rapiki

Litigi con i figli adolescenti: secondo i social la soluzione sarebbe non fare nulla, ecco il perché

Foto di repertorio

Litigi accesi, risposte taglienti e il bisogno di avere sempre l’ultima parola: per molti genitori, la quotidianità con i figli adolescenti è un campo di battaglia. Ma e se la soluzione fosse non fare nulla? È quanto suggerisce Albiona Rakipi, coach genitoriale diventata virale su TikTok grazie a un metodo tanto semplice quanto sorprendente.

Nel suo ultimo video, Rakipi interpella direttamente i genitori: “Avete un figlio che vi risponde sempre male o che si oppone a ogni proposta?”. Un problema diffuso, che molti portano nel suo studio dopo aver provato senza successo ogni strategia per placare il comportamento oppositivo dei propri ragazzi.

L’esperta parte da un punto fermo: quando un bambino o un adolescente reagisce con ostilità, la risposta istintiva dei genitori è spesso l’irritazione, alimentando un’escalation di rabbia. Ma la chiave, spiega Rakipi, è proprio rompere questo circolo vizioso. Come? Con una mossa controintuitiva: restare calmi e non reagire.

@theparentingreframe Do you have a child the has a negative comment about everything? Or, they make everything an argument. Watch this video and reframe the way you approach this challenge. #parentsoftiktok #emotionalregulation #childdevelopment #calmparenting #strongwilledchild #reparenting #selfregulation #tantrums ♬ original sound - Albiona Rakipi

La coach invita a non cadere nella trappola della discussione. Di fronte a un adolescente che contesta una scelta – che sia il ristorante per cena o un’attività familiare – il consiglio è semplice: accogliere il suo stato d’animo, ma restare fermi sulla decisione. Nessuna sfida, nessuna lotta di potere: il genitore valida l’emozione del figlio, senza però cedere o alimentare il conflitto. Secondo Rakipi, questa strategia funziona nove volte su dieci, spegnendo sul nascere il bisogno dell’adolescente di ribellarsi a tutti i costi.

L’errore più comune, sostiene l’esperta, è etichettare i figli come “scontrosi” o “ribelli” e rispondere con irritazione. In realtà, i ragazzi riflettono semplicemente l’energia che ricevono: se il genitore reagisce con rabbia, il figlio farà lo stesso.

Il vero segreto, quindi, non è convincerli o forzarli, ma dimostrare con la propria calma che non c’è nulla da combattere. Un cambio di prospettiva che, a giudicare dal successo del metodo sui social, sta già aiutando molte famiglie a ritrovare la serenità in casa.

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