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ECONOMIA
24 Febbraio 2025 - 19:05
Immagine di repertorio
Il biologico in Italia non è più solo una tendenza: è un fenomeno economico inarrestabile. Nel 2024, il settore ha registrato numeri da record, con le vendite che hanno superato i 6,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 5,7% rispetto all’anno precedente. A trainare la crescita sono soprattutto i consumi domestici, che raggiungono i 5,2 miliardi di euro, mentre il comparto della ristorazione si attesta a 1,3 miliardi, mostrando un’espansione più contenuta.
La grande distribuzione si conferma il principale canale di vendita, coprendo il 64% delle vendite bio per il consumo familiare. Supermercati e ipermercati guidano il mercato con oltre 1,6 miliardi di euro di vendite, seguiti dai discount (+6%) e dai negozi specializzati (+9%). In lieve calo, invece, l’e-commerce (-0,4%).
Il biologico Made in Italy è sempre più richiesto anche all’estero. Nel 2024, l’export agroalimentare bio ha raggiunto i 3,9 miliardi di euro, con un incremento del 7%. Germania, Francia, Scandinavia, Benelux e Stati Uniti restano i principali mercati di riferimento. Secondo un’indagine Nomisma su 336 aziende del settore, un terzo di quelle che attualmente non esportano prevede di farlo nei prossimi due o tre anni. Per il 49% delle imprese del settore alimentare e il 64% di quello vinicolo, il marchio biologico italiano è un fattore chiave per il successo oltreconfine.
L'interesse per il biologico non riguarda solo la qualità del prodotto, ma anche la sua origine e l’impatto ambientale. Secondo Nomisma, il 47% dei consumatori presta particolare attenzione alla provenienza italiana o locale delle materie prime, mentre il 34% ricerca certificazioni DOP e IGP. Cresce inoltre la richiesta di confezioni sostenibili e prodotti 100% vegetali.
Nel settore della ristorazione, i prodotti locali e a km 0 restano un punto fermo per 9 consumatori su 10. Inoltre, il 68% degli italiani considera essenziale la presenza di alimenti biologici nei ristoranti. Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, ha evidenziato ad Askanews le opportunità ancora da sfruttare nel settore biologico. «Il biologico non è più un settore di nicchia, ma ha ancora molto spazio per crescere. Serve più informazione, promozione ed educazione alimentare per sostenerne lo sviluppo», ha dichiarato.
Il biologico italiano non è solo sinonimo di qualità, ma un pilastro strategico dell’agroalimentare. La sfida ora è consolidare questa crescita e trasformarla in un modello duraturo. Innovazione, sostenibilità e valorizzazione del made in Italy saranno i cardini su cui costruire il futuro del biologico. Non si tratta più di una semplice scelta di consumo, ma di un cambiamento strutturale che sta ridisegnando il panorama agroalimentare globale.
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