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Mangiare dopo i pasti è la prima mossa per perdere peso, ecco perché

Una passeggiata di almeno 10-15 minuti dopo ogni pasto principale basterebbe per gestire la glicemia

Mangiare dopo i pasti è la prima mossa per perdere peso, ecco perché

Foto di repertorio

La camminata è uno dei gesti più naturali e benefici per il corpo umano, ma pochi sanno che farlo dopo i pasti potrebbe offrire vantaggi sorprendenti. Non si tratta solo di una questione di movimento: diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che una passeggiata postprandiale può aiutare a regolare i livelli di zucchero nel sangue e, in alcuni casi, favorire la perdita di peso.

Uno studio pubblicato sull’International Journal of General Medicine ha evidenziato che camminare subito dopo i pasti può influire positivamente sulla glicemia e sul peso corporeo. Tuttavia, con soli due partecipanti, i dati non possono essere considerati attendibili su larga scala.

Più significativo è uno studio apparso sull’European Journal of Physiology, che ha analizzato un campione più ampio e ha dimostrato come un’attività fisica leggera o moderata subito dopo la colazione contribuisca a ridurre i livelli di zucchero nel sangue. Un effetto che non si riscontra se l’esercizio viene praticato a stomaco vuoto o in tarda mattinata.

Un’altra ricerca pubblicata su Sports Medicine ha confermato che il momento migliore per ridurre la glicemia è proprio a ridosso dell’assunzione di cibo. Non serve un allenamento intenso: anche una semplice camminata può portare benefici. Lo stesso principio è stato approfondito da uno studio apparso su Diabetes Care, secondo cui tre passeggiate da 15 minuti dopo ogni pasto principale o un’unica camminata di 45 minuti nell’arco della giornata possono contribuire a mantenere la glicemia sotto controllo.

Sebbene non esistano ancora studi definitivi che dimostrino una correlazione diretta tra camminare dopo i pasti e la perdita di peso, è indubbio che mantenersi attivi dopo aver mangiato favorisca il metabolismo e contribuisca al benessere generale. Tuttavia, per dimagrire è sempre fondamentale impostare un deficit calorico, riducendo le calorie assunte rispetto a quelle consumate.

Dopo un pasto, i livelli di zucchero nel sangue aumentano naturalmente, ma il problema si presenta quando si consumano cibi ad alto indice glicemico in quantità eccessive. Questo comportamento può, nel tempo, favorire l’insulino-resistenza, una condizione che aumenta il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.

L’insulino-resistenza si verifica quando il corpo smette di rispondere in modo efficiente all’insulina, l’ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue. Quando questo meccanismo si altera, l’appetito aumenta, così come il consumo calorico, portando spesso a un progressivo incremento del peso corporeo. A lungo termine, questo squilibrio può sfociare in obesità e altre patologie metaboliche.

Mantenere la glicemia sotto controllo non è solo una questione di numeri: quando lo zucchero nel sangue è stabile, il senso di fame rispecchia meglio le reali necessità dell’organismo, si tende a mangiare meno e, di conseguenza, si può favorire una riduzione dell’apporto calorico complessivo.

Per chi gode di un buono stato di salute generale, non esiste un momento specifico in cui camminare diventa indispensabile. Tuttavia, adottare uno stile di vita attivo su base quotidiana è fondamentale per mantenersi in forma. Per chi ha necessità di gestire meglio la glicemia, una passeggiata di almeno 10-15 minuti dopo ogni pasto principale può essere un’ottima abitudine.

Un piccolo gesto, una grande differenza: camminare dopo mangiato potrebbe essere la chiave per migliorare il benessere a lungo termine.

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