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IGIENE IN CASA
20 Marzo 2025 - 22:15
Immagine di repertorio
Aria pesante, polvere accumulata, ospiti indesiderati come muffe e insetti: dopo mesi di finestre chiuse, la primavera è il momento perfetto per restituire freschezza agli ambienti domestici. Ma non si tratta solo di dare una rinfrescata alle stanze: cresce l’attenzione per la qualità dell’aria e la sanificazione, con un boom di richieste per interventi di igienizzazione. Secondo i dati di ProntoPro, nel 2024 le richieste di sanificazione sono aumentate del 20% e per il 2025 si prevede un ulteriore incremento.
Secondo ProntoPro, piattaforma di riferimento per i servizi professionali, tra febbraio e marzo si registra un picco nelle richieste: +417% per la sanificazione dei condizionatori, +144% per la disinfestazione e +31% per la rimozione della muffa. Segnali di una maggiore consapevolezza sull’importanza di vivere in ambienti puliti, non solo esteticamente, ma anche dal punto di vista igienico.
Nel 2024 la richiesta di sanificazione degli impianti di condizionamento è aumentata del 17% rispetto al 2023. La manutenzione regolare non solo migliora la qualità dell’aria, ma garantisce anche il corretto funzionamento del dispositivo. L’intervento è consigliato almeno due volte l’anno: prima dell’estate, per eliminare la polvere accumulata durante l’inverno, e dopo la stagione calda, per prevenire muffe e batteri causati dall’umidità residua.
Nonostante l’importanza di questa operazione, molti utenti dichiarano di non aver mai effettuato una sanificazione, con alcuni casi di condizionatori in funzione da oltre vent’anni senza alcuna manutenzione. Tra le principali motivazioni che spingono a richiedere il servizio ci sono la necessità di una pulizia stagionale (38% delle richieste), la comparsa di cattivi odori all’accensione (15%) e la presenza di muffa nell’impianto (9%). Inoltre, il 16% degli interventi riguarda controlli tecnici avanzati, come la verifica del gas refrigerante e la pulizia delle ventole e della batteria, per migliorare l’efficienza energetica e prevenire guasti.
Anche la lotta alla muffa è un tema sempre più sentito: nel 2024 le richieste per la sua rimozione sono aumentate del 18%. Sempre più persone non si accontentano di soluzioni temporanee, ma cercano interventi definitivi per prevenirne la ricomparsa. Il 65% delle richieste riguarda analisi approfondite delle cause e trattamenti a lunga durata, spesso legati a problemi di umidità, infiltrazioni o condensa.
Tra le soluzioni più richieste ci sono sopralluoghi per individuare le origini del problema, installazione di sistemi di ventilazione e strumenti per monitorare l’umidità negli ambienti. Inoltre, il 30% degli interventi include trattamenti complementari come la tinteggiatura con vernici antimuffa o anticondensa, che aiutano a prevenire la formazione di nuove colonie fungine. Dai dati di ProntoPro emerge che la muffa non si limita alle pareti esposte all’umidità, ma si manifesta anche su mobili, armadi e dietro i letti, spesso accompagnata da odori persistenti che segnalano una scarsa ventilazione degli ambienti.
Con il ritorno della primavera, aumenta anche l’attenzione alla disinfestazione. Il clima più caldo favorisce la proliferazione degli insetti e il numero di richieste per eliminarli è in crescita. Secondo le previsioni di ProntoPro, nel 2025 il 60% degli interventi riguarderà le blatte, il 20% le vespe e il 10% le cimici da letto.
Le blatte rappresentano una delle problematiche più comuni, con infestazioni segnalate soprattutto in cucina (56%) e in bagno (15%). La prevenzione è fondamentale: mantenere pulite le superfici, eliminare residui alimentari e sigillare eventuali crepe nei muri può ridurre il rischio di intrusioni. Anche gli scarichi devono essere monitorati: versare periodicamente acqua calda e bicarbonato nei tubi aiuta a tenere lontani questi ospiti indesiderati. Tuttavia, quando l’infestazione è già in atto, rivolgersi a un professionista è la soluzione più efficace.
Anche la presenza di vespe è in aumento, con nidi segnalati soprattutto su tapparelle (29%), balconi e terrazzi (22%) e, in misura minore, nei condizionatori (5%). Per evitarne la formazione, è utile controllare gli angoli nascosti delle tapparelle e sigillare eventuali fessure nei muri. In caso di nidi già sviluppati, è importante non tentare di rimuoverli autonomamente: un intervento professionale garantisce una soluzione sicura e definitiva.
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