l'editoriale
Cerca
tendenze
21 Marzo 2025 - 22:45
In Europa, il numero di persone che scelgono volontariamente di non avere figli è in costante crescita. Ma come viene percepito questo fenomeno nei diversi Paesi del continente? E in che modo le aspettative sociali e culturali condizionano questa decisione? Un recente studio pubblicato sulla rivista PLOS One ha analizzato la questione in 27 nazioni europee, evidenziando come fattori culturali, economici e sociali influenzino la percezione della "childlessness" (assenza di figli) e la pressione esercitata su chi decide di non diventare genitore.
Lo studio, condotto dalla dottoressa Ivett Szalma del HUN-REN Center for Social Sciences di Budapest insieme a Marieke Heers e Maria Letizia Tanturri, ha analizzato due aspetti fondamentali
Le aspettative sociali, ovvero la pressione a conformarsi alla norma di avere figli.
Le conseguenze percepite, cioè quanto la mancanza di figli influisca sul benessere personale e sulla realizzazione individuale.
I dati mostrano che nei Paesi con un alto numero di persone senza figli, la scelta è generalmente più accettata a livello personale, ma ciò non implica necessariamente una riduzione della pressione sociale. In altre parole, anche in contesti dove è comune non avere figli, persiste l'idea che la genitorialitàobbligato nella vita di una persona.
Uno degli elementi più rilevanti emersi dallo studio è il legame tra la parità di genere e la percezione della scelta di non avere figli. Nei Paesi dove le donne hanno maggiore indipendenza economica e non sono viste solo attraverso il ruolo materno, l'accettazione della childlessness è più elevata. Questo suggerisce che una società più equa dal punto di vista di genere riduce lo stigma verso chi decide di non diventare genitore.
Secondo i ricercatori, l'apertura nei confronti della sterilizzazione volontaria è maggiore tra:
Gruppi demografici più giovani: le nuove generazioni tendono ad essere più aperte rispetto alle decisioni autonome sulla propria salute.
Individui con istruzione superiore: l'educazione gioca un ruolo cruciale nell'influenzare le scelte personali relative alla salute.
Residenti in aree urbane: le città offrono una maggiore esposizione a diverse opinioni e stili di vita.
Le donne, che mostrano una maggiore comprensione dei costi fisici e psicologici della genitorialità.
Le persone con un alto livello di istruzione, spesso più consapevoli delle implicazioni economiche e sociali dell'avere figli.
I giovani, che tendono ad avere una visione più libera della vita e delle scelte individuali.
D'altra parte, gli anziani, in particolare i pensionati, tendono a disapprovare maggiormente questa scelta, probabilmente a causa di una visione più tradizionale della famiglia.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la religiosità di un Paese non sembra influenzare in modo significativo la percezione della scelta di non avere figli. Tuttavia, a livello individuale, le persone più religiose tendono a essere meno tolleranti verso chi decide di non diventare genitore, sia per quanto riguarda le aspettative sociali sia per le conseguenze percepite.
La ricerca ha evidenziato differenze significative tra le diverse regioni europee:
I Paesi scandinavi (Svezia, Danimarca, Norvegia) mostrano una delle più alte accettazioni della scelta di non avere figli, grazie a una forte parità di genere e a una cultura individualista.
L'Europa meridionale (Italia, Spagna, Grecia) è più conservatrice, con una forte pressione sociale a formare una famiglia, anche se la percezione personale della childlessness è più tollerante.
L'Europa orientale (Ungheria, Polonia, Romania) mantiene un atteggiamento più tradizionalista, dove la famiglia è ancora vista come un pilastro fondamentale della società e la scelta di non avere figli è spesso stigmatizzata.
Questi risultati dimostrano che la scelta di avere o meno figli non è mai puramente individuale, ma è fortemente influenzata dal contesto culturale e sociale. Tuttavia, il progresso sociale e una maggiore parità di genere potrebbero portare a una maggiore comprensione e accettazione della childlessness, riducendo la pressione sociale e promuovendo una società più inclusiva e rispettosa delle scelte individuali.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..