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Recensioni cinematografiche del 2025
24 Marzo 2025 - 13:15
"Specchio specchio delle mie brame, qual è il film peggiore del 2025 che non si consiglierebbe nemmeno alle nuove generazioni del reame (Disney)?"
Nel 1937, Walt Disney trova finalmente il successo della sua compagnia cinematografica a suo nome dopo l'uscita del primissimo cartone animato "Biancaneve e i Sette Nani", che rivista la fiaba dei Fratelli Grimm rendendola adatta al pubblico infantile mantenendo però alcuni dei dettagli spaventosi della regina cattiva e della foresta oscura. Un grandissimo successo che diede inizio alla Disney, che si vedrà vincitore di innumerevoli premi tra cui lo scenario d'infanzia del pubblico: come molti di noi, i cartoni della Disney sono stati (e sono ancora) una parte fondamentale della nostra crescita, perché i suoi film raccontano delle storie che, anche crescendo, rimangono scolpite nel nostro cuore, dandoci la possibilità di scappare ed addentrarci nel magico mondo dell'animazione, che insegna importanti lezioni sulla vita, sull'amore e sull'essere d'ispirazione per gli altri.
Nel 2025, il live-action di "Biancaneve" diretto da Marc Webb (conosciuto per aver diretto gemme come i film di "The Amazing Spider-Man" e "(500) Giorni Insieme"), con protagonista l'attrice Rachel Zegler ("West Side Story", "Hunger Games: La Ballata dell'Usignolo e del Serpente") ha preso l'intero retaggio iniziato quasi nove decenni fa e non ha affatto soddisfatto le aspettative. Si penserà che sia un'esagerazione fin troppo grande ma dopo averlo visto con attenzione, un sentimento solo viene fuori dalla sala, ed è rabbia. Perché?
Biancaneve, una giovane principessa, vive in un regno pacifico con i suoi genitori. Dopo una tragedia che colpisce la sua famiglia, la sua vita cambia radicalmente. Crescendo, si trova coinvolta in un conflitto con la figura potente e malvagia della regina che la minaccia. Fuggendo, si rifugia in un luogo misterioso dove scopre nuovi alleati e affronta sfide che metteranno alla prova il suo coraggio e la sua determinazione.
Nelle recensioni precedenti, ho cercato di presentare la mia opinione secondo una modalità imparziale ma comunque diretta. In questo caso, però, ho il desiderio di presentare il live-action di Biancaneve in una modalità più personale, perché questa pellicola era personale: io ricordo ancora quando, a quattro anni, recitavo ad alta voce la fiaba di Biancaneve imparandola a memoria dopo l'ascolto dell'audiolibro. Il cartone del 1937 è stato tra i primi che ho guardato e che ricordo ancora. Come altri bambini, anche io ero spaventata della regina cattiva e della foresta ma è stato comunque uno dei primi film che mi hanno introdotto al cinema e, di conseguenza, alla passione che oggi, a quasi 20 anni di distanza, nutro con grande ambizione.
Com'è stata la mia esperienza andando al cinema a vedere il live-action di Biancaneve? Vi dirò, ero già partita un po' prevenuta e un po' con il beneficio del dubbio, perché non vorrei mai andare al cinema pensando già che un film sarà deludente. Ma, appena è partito il primo atto musicale all'inizio del film, dentro di me già sapevo che sarei uscita dalla sala con nient'altro che rabbia. E così è stato.
"Biancaneve" di Marc Webb non solo non ha superato le aspettative già basse, ma ha letteralmente insultato la mia infanzia. Tralasciando il backstage del film, con le polemiche sulle prime opinioni che la stessa attrice protagonista Rachel Zegler aveva apertamente dato al D23 di un paio d'anni fa, dando l'impressione agli spettatori che la prima principessa animata Disney non era la sua preferita, ma ben l'opposto, per non parlare delle tensioni tra l'attrice e la co-protagonista Gal Gadot, che interpreta la regina cattiva (il suo ruolo peggiore fin'ora), per la questione Palestina-Israele, (ricordiamo che Gadot è israeliana ed ex militare dell'esercito e Zegler è una sostenitrice di Hamas), la questione degli effetti speciali atroci e l'insulto alla comunità delle persone affette da nanismo, di cui un solo attore ne faceva parte, e se ve lo stiate chiedendo, no, non della banda dei sette nani (o come erano stati chiamati, le "sette creature magiche") ma dei banditi di cui fa parte il (non) principe e interesse amoroso di Biancaneve, Jonathan.
Questo film è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso su un dibattito già acceso nel 2020 riguardo ai live-action che la Disney aveva iniziato già negli anni '90, ovvero: ma questi live-action, sono un modo per far tornare gli adulti al cinema Disney o sono solo una perdita di tempo e denaro? All'inizio, con il film di Tim Burton "Alice in Wonderland" e di Kenneth Branagh "Cenerentola" del 2015, avremmo detto la prima opzione, perché questi film erano una rivisitazione non solo dei cartoni animati ma anche delle stesse fiabe da cui sono stati tratti, dando la possibilità a registi dal calibro di Burton e Branagh di diversificare il genere Disney rendendolo più magico.
Ma da quando è partita la piattaforma Disney+ (una salvezza durante la pandemia), è iniziata quella che chiamerei "l'era della pigrizia Disney", ovvero, l'industria cinematografica punta sulla quantità di prodotti e sull'uscita direttamente sul servizio streaming, invece che dare più peso alla qualità e all'uscita al cinema, che dovrebbe essere la modalità numero uno per godere dell'esperienza cinematografica. Invece che produrre delle storie originali ma che onorino i cartoni animati e le fiabe da cui sono stati tratti, il politically correct e la woke culture vincono ancora una volta. Ed è un grandissimo problema che Hollywood non vuole accettare, quindi non è un problema solo di Disney ma di tutta l'industria cinematografica americana.
Ma tornando a "Biancaneve", il discorso diventa ancora più complicato perché questo film non solo va a disonorare il cartone del 1937, ma fa una mossa che pensava non sarebbe passata inosservata, cioè mescola alcuni lati di film precedenti con la stessa favola, come il "Biancaneve" di Tarsem Singh con protagonista Lily Collins e il "Biancaneve e il Cacciatore" di Rupert Sanders con Kristen Stewart nel ruolo della principessa. 'In che modo?' vi chiederete: vi ricordate come la regina di Julia Roberts non aveva ucciso davvero il padre di Biancaneve ma lo aveva trasformato nel mostro che infestava la foresta? Nel live-action Disney, volevano fare la stessa cosa, con il cacciatore che (SPOILER) dice a Biancaneve che la regina aveva mentito riguardo al padre, implicando a una possibile sopravvivenza del re ma che (SPOILER NO.2) viene retratta dicendo che era stata la stessa regina ad averlo ucciso. Si sa, per non copiare; e vi ricordare ancora come nel sequel del film di Sanders "Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio" come Ravenna, la regina di Charlize Theron viene riportata in vita dalla sorella attraverso lo specchio? Alla fine del film di Webb, (SPOILER NO.3) la regina di Gadot cerca di distruggere lo specchio ma questa viene letteralmente risucchiata da questo. Da dove lo avrò già visto? Ah sì.
In conclusione, avrei tantissimo altro da dire su quanto questo live-action di "Biancaneve" mi abbia portato ad abbandonare questa nuova Disney e rifugiarmi nella nostalgia del passato, ma un ultimo pensiero lo vorrei condividere: io ricordo ancora, come recitavo la fiaba animata a quattro anni e ricordo quanto l'ho amato nonostante a tratti sia spaventoso e "socialmente superato", ma mai mi sarei immaginata di rimanere così delusa e disillusa dagli studios che hanno portato in vita la magia di Walt Disney, la stessa che hanno dato inizio alla mia passione per il cinema. Congratulazioni, Disney del 2025, avete ufficialmente ucciso la mia infanzia, e spero che siate fieri di voi stessi, so già che lo siete.
Voto finale: 0/10
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