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26 Marzo 2025 - 20:45
In un mondo segnato da incertezze geopolitiche e sfide senza precedenti, l'Unione Europea si prepara ad affrontare una serie di emergenze che vanno dalla guerra agli attacchi informatici, dalle pandemie ai disastri naturali. La Commissione Europea ha recentemente presentato la "Preparedness Union Strategy", un ambizioso piano strategico per rafforzare la capacità del blocco di reagire rapidamente ed efficacemente a queste minacce. L'obiettivo è garantire che l'Europa sia pronta a rispondere a qualsiasi crisi futura, con un approccio proattivo che non lascia spazio a improvvisazioni.
Mercoledì scorso, la vicepresidente esecutiva della Commissione Europea, Roxana Mînzatu, insieme alla commissaria per l'Uguaglianza e la Gestione delle Crisi, Hadja Lahbib, hanno svelato i dettagli di questa nuova strategia, un piano ambizioso che prende le mosse dalle esperienze recenti, come la guerra in Ucraina, la pandemia di COVID-19, gli incendi devastanti in Grecia e le inondazioni che hanno colpito la Spagna. La "Preparedness Union Strategy" mira a preparare gli Stati membri e i cittadini europei per affrontare eventi futuri imprevisti e destabilizzanti. Tra le 30 azioni proposte, che si distribuiscono su sette temi principali, si spiccano misure per il rafforzamento delle difese civili e la gestione delle emergenze, con raccomandazioni pratiche come l'invito a conservare in casa scorte di cibo e acqua per 72 ore, ispirato a modelli già adottati da Norvegia, Svezia e Finlandia.
Un pilastro fondamentale della strategia riguarda la crescente minaccia degli attacchi informatici, che stanno diventando un rischio sempre più concreto, spesso attribuibile a stati come la Russia e l'Iran. La Commissione propone la creazione di un "sistema europeo di allerta per la sicurezza informatica" che consenta una risposta rapida e coordinata da parte degli Stati membri. Questo sistema si prefigge di migliorare le capacità di monitoraggio e difesa contro attacchi mirati, sempre più sofisticati e dannosi per la sicurezza collettiva dell'Unione.
La strategia sottolinea anche l'importanza di un'Unione Europea più forte e coesa a livello istituzionale. In questa direzione, è prevista la creazione di nuove agenzie europee e il potenziamento di quelle già esistenti, come il Centro di Coordinamento della Risposta alle Emergenze (ERCC) e il Meccanismo di Protezione Civile dell'Unione (EUCPM). Queste istituzioni saranno incaricate di coordinare le operazioni di risposta alle emergenze, facilitando la collaborazione tra gli Stati membri e l'attivazione di risorse comuni in caso di necessità.
Un altro punto cruciale della "Preparedness Union Strategy" riguarda la revisione degli strumenti finanziari destinati alla gestione delle crisi. L'obiettivo è rendere questi strumenti più flessibili e tempestivi, rispondendo alle nuove esigenze e alle circostanze impreviste. Questo approccio diventa particolarmente rilevante in un contesto in cui la protezione militare degli Stati Uniti sembra meno garantita, rendendo indispensabile per l'Unione Europea una maggiore autonomia nelle proprie risorse. La strategia è stata presentata a ridosso del piano "Rearm Europe", che punta a incrementare la spesa militare degli Stati membri, sottolineando la necessità di un’Europa più indipendente e resiliente.
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