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Salute mentale

Il gas esilarante: una nuova speranza contro la depressione?

Il protossido di azoto mostra potenziale terapeutico nella depressione resistente

Il gas esilarante: una nuova speranza contro la depressione?

Chi avrebbe mai pensato che il gas esilarante, noto per i suoi effetti euforizzanti e utilizzato da oltre 180 anni come anestetico, potesse diventare una promessa nella lotta contro la depressione? Eppure, recenti studi clinici suggeriscono che il protossido di azoto potrebbe rappresentare una svolta per i pazienti affetti da depressione maggiore resistente alle terapie tradizionali.



La depressione maggiore è una condizione debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Nonostante la disponibilità di numerosi farmaci, circa un terzo dei pazienti non risponde alle terapie convenzionali. Inoltre, i trattamenti attuali richiedono spesso settimane per mostrare effetti significativi, lasciando i pazienti in balia dei sintomi. È qui che entra in gioco il gas esilarante, offrendo un'alternativa potenzialmente rapida ed efficace.

Un recente studio pubblicato su Nature Communications ha fatto luce sui meccanismi cerebrali che potrebbero spiegare l'efficacia del protossido di azoto. Utilizzando tecniche avanzate di imaging del calcio, i ricercatori hanno osservato l'attività cerebrale di topi esposti al gas. Hanno scoperto che il gas riattiva rapidamente un gruppo di neuroni nella corteccia cingolata, una regione del cervello associata alla regolazione delle emozioni. Questo risveglio neuronale persiste anche dopo che il gas è stato eliminato dall'organismo, suggerendo un effetto duraturo sull'umore.



L'interesse per il protossido di azoto è stato stimolato dai successi della ketamina, un altro anestetico che ha trovato nuova vita come trattamento per la depressione e il disturbo da stress post-traumatico. Entrambe le sostanze agiscono bloccando il recettore NMDA, ma il gas esilarante sembra offrire un percorso alternativo per riattivare i circuiti cerebrali, ampliando le possibilità terapeutiche.

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