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Salute
06 Aprile 2025 - 09:16
La salute del cuore non dipende solo dalla genetica, ma anche dalle scelte quotidiane, come l’alimentazione, l’attività fisica e l’esposizione a fattori ambientali. Due individui con la stessa età anagrafica possono avere cuori molto diversi: uno può essere in perfetta forma, mentre l’altro già compromesso. È questo equilibrio tra genetica e stile di vita a determinare l’effettiva salute cardiovascolare.
Una ricerca presentata al congresso della European Heart Rhythm Association 2025 suggerisce che grazie all’intelligenza artificiale sarà possibile predire l’età biologica del cuore, migliorando la capacità di individuare i soggetti a rischio, anche prima che si manifestino i sintomi. L’età biologica del cuore non è la stessa dell’età anagrafica, ma misura quanto bene il cuore sta effettivamente funzionando. La rigidità delle pareti cardiache, la qualità della conduzione elettrica e la risposta del cuore allo sforzo sono alcuni degli aspetti che determinano se un cuore è più giovane o più vecchio di quanto ci si aspetti, in base all’età cronologica.
E proprio in questo contesto entra in gioco l’intelligenza artificiale. Un algoritmo basato sul deep learning, capace di analizzare in profondità i tracciati dell’elettrocardiogramma (Ecg) a 12 derivazioni, è riuscito a interpretare i segnali elettrici del cuore e a stimare la sua età biologica. Questo sistema IA è in grado di cogliere pattern difficili da individuare a occhio nudo, correlando i segnali con il processo di invecchiamento del tessuto cardiaco.
La ricerca, condotta in Corea del Sud da un team internazionale, ha esaminato oltre 425.000 elettrocardiogrammi raccolti in un periodo di 15 anni. I dati, provenienti da pazienti di diverse età, sesso e condizioni cliniche, sono stati utilizzati per addestrare una rete neurale profonda. Questa rete è poi stata validata su un campione indipendente di quasi 100.000 tracciati Ecg, con l’obiettivo di sviluppare un modello capace di stimare l’età cardiaca partendo da un semplice Ecg.
Quando l’età cardiaca stimata dall’IA era superiore di almeno 7 anni rispetto all’età anagrafica, il rischio di mortalità per tutte le cause aumentava del 62%, mentre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori saliva addirittura del 92%. Al contrario, quando l’età biologica del cuore risultava più giovane di almeno 7 anni rispetto all’età reale, il rischio di morte diminuiva del 14% e quello di eventi cardiovascolari del 27%.
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