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Dal giardino del Quirinale alla tavola reale: ecco il menù sostenibile per re Carlo III

L'appuntamento si terrà alle ore 20, in un evento ricco di stile, di intenti, di cultura

Dal giardino del Quirinale alla tavola reale: ecco il menù sostenibile per Re Carlo III

re Carlo III e la regina Camilla davanti al Colosseo (Foto LaPresse)

Non è solo una cena. È una dichiarazione. Di stile, di intenti, di cultura. Al Quirinale si apparecchia la terza cena di Stato in onore dei reali d’Inghilterra in visita ufficiale in Italia, e lo si fa con il garbo tutto italiano dell’eccellenza sobria, della raffinatezza mai ostentata. Un menù costruito come un racconto, ancorato ai sapori del nostro Paese, che mette in primo piano i prodotti della terra coltivata a pochi chilometri da Roma, nella tenuta presidenziale di Castelporziano.

Non è un caso: questa scelta è in perfetta armonia con la sensibilità ambientale di re Carlo III, da sempre attento al tema della sostenibilità. E proprio sostenibilità e stagionalità diventano le parole chiave di una serata che si preannuncia come un inno al territorio e alla cucina etica.

Alle ore 20 in punto, le porte del piano nobile del Quirinale si apriranno per accogliere un centinaio di ospiti selezionati secondo l’impeccabile cerimoniale presidenziale. Il silenzio austero delle sale farà da cornice a una tavola che racconta l’Italia, con piatti pensati per celebrare la biodiversità e la creatività culinaria nostrana.

Tutto nasce da una ricerca d’archivio: ogni evento è unico, ogni menu irripetibile. Nessuna replica da un banchetto all’altro, nessuna concessione alla banalità. Anche le eventuali allergie o intolleranze vengono vagliate in anticipo, con la cura che si riserva agli ospiti più attesi. Per questa occasione, nessuna segnalazione: via libera alla fantasia della chef di Palazzo.

Il viaggio inizia con un antipasto poetico e rigoroso allo stesso tempo: un “giardino” di verdure di stagione, coltivate direttamente a Castelporziano. Carote colorate, zucchine verdi e gialle, ortiche di campo, rabarbaro, piselli e asparagi compongono un quadro armonico di sapori e consistenze. Ogni ortaggio è trattato in modo differente — a bassa temperatura, in agrodolce, o con altre tecniche — per esaltarne le caratteristiche e offrire una sinfonia di sensazioni.

Si prosegue con un primo piatto che richiama la tradizione meridionale, rivisitata con eleganza: un bottone di pasta farcito con una caponata di melanzane e arricchito da un cuore di sedano in agrodolce. Un incontro di dolcezza e acidità, morbidezza e croccantezza.

Come secondo, arriva in tavola la spigola al sale, accompagnata da una composizione vegetale che parla di primavera: carciofi fritti, fiori di zucca e patate al forno, per una chiusura salata in grande stile.

Il dessert, infine, non è solo un dolce, ma un epilogo goloso e sorprendente: torta gelato al lampone servita con brioche calda e cialde al cacao. Un contrasto di temperature e consistenze che chiude il pasto lasciando un ricordo vivo, proprio come un buon finale dovrebbe fare.

Nel cuore della Repubblica, a pochi metri dalle stanze dove si scrive la storia, la cucina diventa diplomazia, cultura e racconto. E questa sera, tra le luci dorate del Quirinale e il profumo di verdure d’orto, l’Italia offrirà ai reali britannici molto più di una cena: offrirà un assaggio del suo spirito più autentico.

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