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I turisti danno l'allarme e il resort chiude la spiaggia: no, non è uno squalo

Ha denti che ricordano quelli umani e una forza sorprendente, ecco il predatore che ha trasformato una vacanza in un incubo

I turisti danno l'allarme e il resort chiude la spiaggia: no, non è uno squalo

Tutto sembrava perfetto. Acque limpide, sole tropicale, cocktail in mano e bambini che giocano felici sulla riva. Fino a quando la tranquillità di Praia da Figueira, rinomato resort nel cuore del Brasile, non è stata spezzata da un fenomeno tanto inquietante quanto inaspettato.

Nel giro di poche settimane, 94 persone sono state morse durante il bagno, alcune in modo così violento da richiedere punti di sutura, e in un caso, l’amputazione di parte di un dito. Un predatore invisibile, rapido, e soprattutto... con denti sorprendentemente simili a quelli umani.

Il panico si è diffuso rapidamente. Famiglie in fuga dall’acqua, bagnini impotenti, e un’intera struttura costretta a chiudere l’accesso alle aree balneabili. Ma cosa si nasconde davvero sotto la superficie di quelle acque tanto amate dai turisti?

A svelare il mistero è stato un team di biologi locali, guidato dal dottorando in zoologia Kleber Mathubara. Il responsabile degli attacchi non è uno squalo, né una creatura esotica sfuggita a qualche laboratorio. È un pesce, ma non uno qualunque.

Dotato di mascelle potenti e denti incisivi perfettamente in grado di tagliare carne e materiali duri, si è guadagnato il soprannome di "pesce-dentista" per l’incredibile somiglianza con la dentatura umana. Il suo nome? Tambaqui (Colossoma macropomum), parente stretto dei famigerati piranha rossi.

Originario del bacino amazzonico, questo pesce dalle dimensioni generose non è solitamente noto per l’aggressività verso l’uomo. Eppure, nell’ultimo anno, a Praia da Figueira si sono registrati oltre 30 attacchi, molti concentrati nel 2024. Gli esperti ritengono che il comportamento anomalo possa essere il risultato di un’interazione eccessiva con i turisti: in particolare, il cibo gettato in acqua, che potrebbe aver condizionato gli animali a cercare le mani come fonte alimentare.

"Quando l’uomo altera gli equilibri naturali, anche animali normalmente innocui possono diventare pericolosi", ha spiegato Mathubara. E proprio per questo le autorità locali hanno deciso di installare barriere protettive e attivare campagne informative per educare i visitatori ai rischi dell’interazione con la fauna selvatica.

Per ora, le attività a terra sono riprese, ma le acque restano vietate. Praia da Figueira, paradiso trasformato in incubo balneare, dovrà attendere ancora prima che i suoi ospiti possano tornare a tuffarsi senza il timore di un morso inatteso da parte di un "sorriso" troppo umano.

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