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17 Aprile 2025 - 21:20
Mangiare riso potrebbe diventare una minaccia per la salute nei prossimi decenni. È quanto emerge da un nuovo studio che ha esaminato come il cambiamento climatico stia influenzando il bioaccumulo di arsenico nelle coltivazioni di riso in Asia, con potenziali gravi implicazioni per milioni di persone. La ricerca, condotta da un team internazionale di scienziati, ha messo in luce come l’aumento delle temperature e delle concentrazioni di CO2 potrebbero rendere il consumo di riso ancora più pericoloso, soprattutto nelle regioni asiatiche dove il riso è un alimento base.
Già oggi, l’arsenico, un composto altamente tossico, si accumula nel riso e rappresenta un rischio significativo per la salute, con impatti diretti sul cancro e altre patologie. Secondo i calcoli degli scienziati, entro il 2050, si prevede che solo in Cina si verifichino 13,4 milioni di casi di cancro legati all’assunzione di riso contaminato.
Lo studio, guidato dal dottor Lewis H. Ziska della Columbia University, ha utilizzato modelli avanzati per analizzare l’impatto del cambiamento climatico sulle concentrazioni di arsenico in più di trenta varietà di riso coltivate in sette Paesi asiatici. I risultati sono allarmanti: con l’aumento di 2°C delle temperature globali e l’incremento continuo di CO2 nell’atmosfera, i livelli di arsenico nel riso aumenteranno in modo sostanziale, creando un rischio ancora maggiore per la salute pubblica.
Il problema è particolarmente grave nei Paesi asiatici, dove il riso non è solo un alimento base, ma anche una fonte primaria di nutrimento. Il riscaldamento globale sta alterando le condizioni del suolo, favorendo l’accumulo di arsenico e aumentando il rischio di contaminazione. Inoltre, la siccità e la scarsità di acqua, due effetti diretti del cambiamento climatico, esacerbano la situazione, esponendo ulteriormente le coltivazioni a livelli pericolosi di arsenico.
L'arsenico è noto per essere legato a diverse malattie gravi, tra cui cancro alla vescica, ai polmoni, e malattie cardiovascolari. Il rischio, se non affrontato, potrebbe portare a un aumento esponenziale di malattie legate all’arsenico, con un impatto devastante sulla salute pubblica. Come ha sottolineato Ziska, questo incremento dei livelli di arsenico potrebbe non solo far aumentare i casi di cancro, ma anche portare a un picco nelle malattie cardiache, diabete e altri problemi di salute non cancerosi.
Fortunatamente, ci sono soluzioni per mitigare questo rischio crescente. Gli scienziati suggeriscono che misure come la selezione vegetale, per ridurre al minimo l’assorbimento di arsenico da parte delle piante, la migliore gestione del suolo nelle risaie e pratiche più sicure di lavorazione del riso potrebbero aiutare a limitare l’esposizione. Inoltre, campagne di sensibilizzazione e monitoraggio dell’esposizione al rischio potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel proteggere la salute dei consumatori.
In un momento in cui il cambiamento climatico sta riscrivendo le regole di come viviamo e mangiamo, la situazione del riso si presenta come un campanello d’allarme. L’industria del riso dovrà fare i conti con una realtà in trasformazione, dove l’agricoltura sostenibile e le politiche pubbliche dovranno correre contro il tempo per proteggere milioni di persone dai rischi legati a un cibo che, fino a oggi, è stato un pilastro della dieta quotidiana.
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