Pasqua 2025 si conferma un trionfo di tradizione e
consumo, con un’imponente
spesa di 2,1 miliardi di euro per il pranzo pasquale. Non è solo un bilancio economico, ma un riflesso di come le famiglie italiane abbiano riscoperto il
piacere di stare insieme intorno alla tavola, tra uova, agnello e dolci che raccontano storie di tradizione e modernità.
Quest’anno, infatti, quasi otto italiani su dieci hanno deciso di trascorrere la Pasqua tra le mura domestiche, affollando le cucine con amici e parenti. Il numero di invitati si attesta in media a sei persone, ma i veri protagonisti di questa festa sono i piatti tipici. Tra i must have, le uova battono ogni record, con circa 300 milioni di pezzi consumati. Non da meno, l’agnello, che compare sulle tavole del 44% degli italiani, un simbolo di rinascita che non manca mai durante le celebrazioni pasquali.
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Eppure, la Pasqua 2025 non si limita a un semplice pranzo. Si tratta di un’esplosione di esperienze culinarie che abbracciano anche l’enoturismo e il birraturismo, segno di una curiosità gastronomica che ha preso piede tra chi cerca nuove avventure sensoriali. Le aziende agrituristiche italiane, con le loro 26mila strutture, sono pronte ad accogliere i visitatori, offrendo non solo pasti tradizionali, ma anche colazioni al sacco, picnic e spazi per camper e roulotte. La Pasqua diventa così un’occasione per vivere all’aria aperta, ma con un tocco di indipendenza, magari cucinando autonomamente con prodotti freschi e a chilometro zero.
Il pranzo pasquale, quest’anno, ha visto un significativo aumento dei consumi. La spesa media per persona si attesta a 38,81 euro, con i giovani che si distinguono per una maggiore propensione alla convivialità, spendendo in media 43,35 euro, contro i 37,03 degli adulti. Questo dato non sorprende, visto il desiderio crescente dei più giovani di festeggiare con amici e prodotti ricercati, privilegiando la qualità.
Ma se la spesa cresce, lo fa in modo differenziato: nelle Isole, la media è di 41,58 euro, mentre al Nord-Est si scende a 35 euro. La Pasqua non è solo un momento di abbuffata, ma anche di scelte, di ritorno alle radici, di ricerca di gusto e qualità, anche se a volte i picchi sono vertiginosi. Tra chi spende pochi euro e chi supera i 100, la fascia più comune si situa tra i 20 e i 50 euro, quella in cui si concentrano le preferenze della maggioranza.
Ma non è solo il pranzo a essere protagonista. Gli avanzi, come da tradizione, sono pronti a essere recuperati per il picnic di Pasquetta. Il 21% degli italiani ha già deciso di mangiare all’aperto, con la promessa di godersi la giornata in compagnia, sotto il cielo primaverile, sempre che il meteo non rovini i piani. L’Italia, dunque, celebra Pasqua con la consapevolezza di essere un popolo che non dimentica le proprie radici, ma che è anche capace di trasformare le tradizioni in esperienze nuove, moderne e coinvolgenti.
La Pasqua 2025 non è solo un record di spesa. È il segno di un’Italia che riscopre i sapori di una volta, ma con lo sguardo proiettato al futuro, all'interno di un contesto di comunità, convivialità e sperimentazione. Un pranzo che non è solo cibo, ma un vero e proprio atto di partecipazione a una tradizione che si rinnova. E per chi ha scelto la cucina contadina, la Pasqua non è mai stata così ricca di significato.
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