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Moda e sport

Lewis Hamilton porta l’afrofuturismo in pole position con la nuova capsule collection per Dior

Tweed leopardato, velluto eco e visioni dalla diaspora africana: la moda secondo il campione che corre anche sullo stile

Lewis Hamilton porta l’afrofuturismo in pole position con la nuova capsule collection per Dior

Quando Lewis Hamilton scende dalla monoposto e sale sulla passerella della moda, il risultato non può che essere esplosivo. E la sua nuova capsule collection per Dior è la prova definitiva: un concentrato di stile, cultura e sogno, cucito addosso a una visione che guarda dritta al futuro. Il pilota e campione di Formula 1 non si accontenta di infrangere record, ora riscrive anche le regole dell’eleganza con una collezione ispirata all’afrofuturismo, quel mix potentissimo di tradizioni africane, visioni sci-fi e immaginari alternativi sulla diaspora nera.

Il punto di partenza? Un viaggio (anzi, più di uno). Hamilton ha attraversato il Marocco, il Senegal, il Mozambico, il Benin e il Madagascar, raccogliendo colori, storie e suggestioni che ora diventano tessuto, forma, identità. “Ho sentito racconti incredibili che mi hanno ispirato a immaginare il futuro della cultura nera”, racconta. E così ha fatto: l’ha immaginata, l’ha disegnata, l’ha messa in scena. E il risultato è pura meraviglia.

La collezione – negli store dal 3 luglio – è una festa per gli occhi e un invito alla riflessione. Ci sono i pantaloncini in tweed leopardato (che Dior aveva già portato in passerella nel 1947, ma qui prendono tutta un’altra direzione), gli stivali da lavoro in velluto, le sneakers metallizzate B44, le borse con dettagli e finiture in corda da arrampicata e tanto, tantissimo cotone organico, tela riciclata e zero pelle animale. Perché sì, l’estetica è importante, ma l’etica non è da meno. Hamilton lo sa e lo dimostra: ogni scelta è guidata dalla sostenibilità, senza sacrificare un grammo di fascino.

(fonte: The Fashionography)

Il bello? La collezione riesce ad essere cool senza sforzo. Le giacche corte, i maglioni smanicati, il tailoring ampio ma sempre curato: ogni capo è pensato per raccontare chi sei, ma anche chi potresti diventare. C’è un tocco rétro (vedi le citazioni alla collezione Miss Dior del ’68), ma con uno sguardo tutto rivolto al domani. È come se le strade polverose del Senegal incontrassero le luci al neon di un film di fantascienza.

(fonte: highsnobietystyle su Instagram)

E se ancora servisse una conferma del suo status di fashion icon, basta guardare al suo nuovo ruolo da co-chair del Met Gala 2026. Il tema? “Superfine: Tailoring Black Style”. Se qualcuno poteva incarnarlo alla perfezione, era proprio lui.

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Lewis Hamilton per Dior non è solo una collaborazione. È un manifesto. È stile che corre veloce, ma che si prende il tempo per ascoltare. È un guardaroba che sogna in grande, ma con i piedi ben piantati (in stivali di velluto, ça va sans dire) su un terreno fatto di memoria, bellezza e impegno.

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