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Salute
25 Aprile 2025 - 15:00
Ogni giorno, migliaia di persone convivono con disturbi che sembrano inspiegabili: pancia gonfia, stanchezza cronica, mal di testa, dolori articolari. E se la causa fosse il glutine? Se lo chiede la nuova edizione della campagna «Potrebbe essere il glutine?», promossa da Schär, azienda storica e punto di riferimento nel mondo del senza glutine, da sempre impegnata nella sensibilizzazione su celiachia e disturbi glutine-correlati.
La novità di quest’anno? Dal 1° maggio al 30 giugno 2025, saranno distribuiti gratuitamente 20.000 self-test rapidi PRIMA Lab, per facilitare l’accesso al primo step diagnostico di chi sospetta un’intolleranza ma non ha mai avuto modo – o coraggio – di affrontare il percorso clinico. Un gesto concreto, un invito a non sottovalutare sintomi che, spesso, vengono ignorati o confusi con altro.
Celiachia: una malattia silenziosa (ma diffusa)
Secondo l’ultima Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia, pubblicata a marzo 2025 dal Ministero della Salute, nel solo 2023 sono stati diagnosticati 13.163 nuovi casi, portando il numero complessivo dei celiaci ufficiali in Italia a 265.102. Ma il dato più significativo è un altro: si stima che circa l’1% della popolazione, ovvero oltre 600.000 italiani, potrebbe essere affetto da celiachia senza saperlo.
La celiachia è una malattia autoimmune che può insorgere a qualunque età e che, se non diagnosticata, può provocare sintomi tanto comuni quanto debilitanti: gonfiore addominale, diarrea, spossatezza, dolori muscolari, mal di testa. Segnali che spesso si sopportano per anni, cercando rimedi temporanei e senza mai sospettare che il problema possa essere il glutine.
Per chi vive nel dubbio o ha già notato una correlazione tra ciò che mangia e come si sente, Schär propone un percorso digitale semplice e gratuito. Basta collegarsi al sito www.megliosenzaglutine.it, compilare un test online di prevalutazione (ci vogliono pochi minuti) e, se emergono elementi sospetti, è possibile richiedere il self-test PRIMA Lab da effettuare comodamente a casa.
Il kit è in grado di rilevare, in soli 10 minuti, la presenza di anticorpi anti-gliadina deamidata (IgA e IgG), con un’accuratezza che si aggira intorno al 90%. Naturalmente non sostituisce una diagnosi medica, ma rappresenta un primo passo fondamentale per chi sospetta una reazione al glutine.
È bene ricordare, però, che non tutti i disturbi legati al glutine sono riconducibili alla celiachia. Esistono anche la sensibilità al glutine non celiaca – con sintomi simili ma senza danni all’intestino – e l’allergia al frumento, che si manifesta spesso con reazioni cutanee o respiratorie. Si tratta di condizioni diverse che richiedono percorsi diagnostici specifici, da non affrontare con leggerezza né fai-da-te.
La campagna Schär lo ribadisce con forza: una diagnosi è il primo passo per tornare a stare bene, per riappropriarsi del piacere del cibo e della propria salute, senza paure né rinunce inutili.
E allora, se anche tu ti sei mai chiesto “Potrebbe essere il glutine?”, forse è il momento di scoprirlo davvero.
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