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Startup, celebrità e accuse gravi

L'app che monetizza sulle celebrità, dopo Onlyfans il suo rivale è Passes, creato dalla miliardaria Lucy Guo

Lucy Guo la miliardaria self-made più giovane del mondo, finisce in causa per la sua piattaforma Passess, ma cos'è e perché se ne parla tanto

L'app che monetizza sul corpo delle persone, il rivale di Onlyfans è Passess, creata dalla miliardaria Lucy Guo

Dopo aver fatto esperienza nel team fondatore di Scale AI, Lucy Guo ha lanciato Backend Capital, un fondo di venture capital specializzato in investimenti early-stage. Tra i colpi vincenti del fondo, spicca un investimento a sei cifre nel 2020 nella fintech Ramp, oggi valutata 13 miliardi di dollari. 

Nel 2022, Guo ha accantonato temporaneamente il ruolo di investitrice per dedicarsi a un nuovo progetto imprenditoriale: Passes. La piattaforma è nata con l’obiettivo di offrire a creator, influencer e celebrità uno spazio esclusivo per monetizzare il rapporto diretto con i fan. Simile a servizi come Patreon e OnlyFans, Passes consente agli utenti di pagare per accedere a contenuti personalizzati, video e chat con i propri idoli. In breve tempo, ha attratto nomi di primo piano come la ginnasta Olivia Dunne, la leggenda NBA Shaquille O’Neal e il DJ Kygo.

Tra il 2022 e il 2024, Guo è riuscita a raccogliere complessivamente 50 milioni di dollari in tre round di finanziamento, con il sostegno di investitori illustri come Mary Meeker (Bond Capital), l’ex agente delle star Michael Ovitz e Menlo Ventures. La valutazione di Passes ha così raggiunto quota 150 milioni di dollari.

Tuttavia, lo scorso mese l’azienda è finita sotto i riflettori per motivi ben meno celebrativi. Passes è stata infatti citata in giudizio con l’accusa di aver ospitato contenuti pedopornografici (Child Sexual Abuse Material – CSAM). La piattaforma, concedeva appunto anche ai creator minorenni di guadagnare, creando contenuti sotto il consenso dei genitori. L’inchiesta è stata rivelata da Forbes nel marzo scorso e, poco prima dell’avvio delle azioni legali, la piattaforma aveva rimosso tutti i contenuti pubblicati da creator minorenni, vietando loro l’utilizzo del servizio.

Un portavoce di Passes ha negato con fermezza qualsiasi responsabilità da parte dell’azienda o della sua fondatrice, dichiarando: “Respingiamo ogni accusa di aver approvato o tollerato la pubblicazione di contenuti espliciti relativi a minori. Qualsiasi tentativo di attribuire alla piattaforma o a Lucy Guo comportamenti illeciti di terzi è infondato e ha il solo scopo di coinvolgerli impropriamente nella causa”.

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